L’Institut Agricole Régional, grazie ad un progetto sperimentale dell’Unità di ricerca Viticoltura ed Enologia, volto al miglioramento genetico e sanitario per la valorizzazione dei vitigni autoctoni, ottiene l’omologazione di un clone di Cornalin e l’iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà del vitigno autoctono ‘Roussì’.
Dopo l’omologazione di cinque cloni di diversi vitigni autoctoni, avvenuta nel 2020, l’Institut Agricole Régional ha appena ottenuto l’iscrizione del primo clone di Cornalin, il IAR-C23. Nel progetto sperimentale di selezione clonale, IAR-C23 si è differenziato nettamente dagli altri candidati cloni per una serie di caratteristiche positive: fertilità basale costantemente più elevata, minore peso medio del grappolo, produzione per ceppo equilibrata, maggiore contenuto in antociani e polifenoli, e soprattutto un più equilibrato quadro acido, con maggiore acidità titolabile e pH minore, pur mantenendo un contenuto zuccherino più elevato.
L’analisi sensoriale riporta giudizi migliori rispetto alla media per la gran parte dei descrittori positivi, inclusi i giudizi di piacevolezza globale delle caratteristiche olfattive e gustative.
Nella stessa occasione è stata accettata la domanda di iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà di Vite del Roussin de Morgex, presentata da I.A.R dopo un approfondito lavoro di caratterizzazione ampelografica.
La varietà autoctona Roussin de Morgex è attualmente coltivata in pochissime unità; tuttavia, spiega una nota, “negli ultimi anni, ha incontrato l’interesse dei viticoltori, interessati a valorizzare questo vitigno strettamente imparentato con il Prié blanc e ampliare la gamma di prodotti enologici strettamente legati al territorio. Dal momento che la normativa europea vieta l’adozione di nomi di vitigno contenenti toponimi, il vitigno è stato iscritto con l’unico sinonimo noto: ‘Roussì’“.
Maggiori dettagli sul progetto: https://www.iaraosta.it/unita-di-ricerca/viticoltura-enologia/#progettiRicerca.