Egregio Direttore di AostaNews24,
vorrei portare all’attenzione dei vostri lettori un tema tanto delicato quanto urgente: l’applicazione dell’articolo 473-bis.39 del Codice di Procedura civile, introdotto con la riforma Cartabia del 2022, nei casi di inadempienza alle disposizioni giudiziarie da parte di uno dei genitori separati.
In altri tribunali italiani – come quello di Verona – questo strumento normativo è già stato utilizzato per sanzionare condotte gravi. In un caso recente, una madre è stata condannata a risarcire 200 euro per ogni giorno in cui ha impedito il diritto di visita al padre, portando il figlio all’estero senza autorizzazione. In un altro caso, un padre è stato condannato a 100 euro di risarcimento per ogni giorno di ritardo nel rimborso delle spese straordinarie alla madre. In entrambi gli episodi, le sanzioni hanno sortito l’effetto desiderato: la regolarizzazione immediata delle condotte.
In Valle d’Aosta, però, la stessa norma sembra non trovare ancora applicazione. Il Tribunale di Aosta, pur venendo a conoscenza di casi documentati di violazione del diritto di visita, non sembra intervenire con altrettanta efficacia. I motivi addotti – malattie, rifiuto dei figli, impegni scolastici, compleanni – appaiono spesso non documentati e vengono raramente verificati, lasciando impuniti i comportamenti che ledono il legame tra il minore e il genitore non collocatario (quasi sempre il padre).
La stessa severità dovrebbe valere per i genitori inadempienti al mantenimento, tenendo conto però delle reali condizioni economiche e delle spese che spesso gravano solo su uno dei due (in gran parte i padri): il mutuo della casa, l’affitto di una seconda abitazione, il sostegno ai figli anche nei giorni in cui sono con lui. A questo si aggiungono le spese legali, che spesso l’altro genitore non sostiene, grazie all’accesso al patrocinio a spese dello Stato, troppo spesso concesso senza verifiche adeguate in presenza di redditi non realistici.
Segnalo infine un fenomeno di estrema gravità: i numerosi suicidi tra i genitori separati in Valle d’Aosta. Episodi che passano sotto silenzio, senza inchieste né visibilità pubblica. La solitudine, la disperazione e l’esclusione dalla vita dei figli non possono essere considerate casuali.
Con questa lettera, l’Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori a.p.s. chiede una risposta seria e concreta al Tribunale e alla politica valdostana. La tutela dei minori e dei genitori – indipendentemente dal sesso o dal ruolo – è una responsabilità collettiva che non può più essere rimandata.
Distinti saluti,
Ubaldo Valentini
Presidente – Associazione Genitori Separati per la Tutela dei Minori