Dal 16 al 24 settembre sono in programma otto visite teatralizzate gratuite in otto luoghi ricchi di anime, storie e cultura della Media Valle. Altrettanti eventi collaterali tra workshop, conferenze e laboratori centrati sui temi del benessere e della sostenibilità faranno da corollario. E ancora altri appuntamenti tra ottobre e dicembre in cui guardare al futuro tra promozione, sviluppo e cultura.
Martedì 5 settembre è stata presentata la prima edizione del Festival AnimaTerrae, inserito nel progetto più ampio che vede capofila il Consorzio Saint-Vincent Turismo lavorare con i comuni di Châtillon, Pontey e Saint-Denis, l’istituzione scolastica Prosper-Duc e l’associazione La Gare di Chambave. Presenti Camillo Dujany, sindaco di Châtillon, Cristina Rore, vice-presidente del Consorzio ed Enrico Montrosset, direttore artistico.


Il progetto ha preso avvio grazie alla scelta di mettere in gioco le singole energie a favore di obiettivi collettivi. “In questo progetto è stata vincente la condivisione“, ne è convinto Dujany: “condivisione delle reciproche conoscenze per una crescita culturale; dell’antico sapere con i ragazzi dell’Istituzione scolastica e dell’associazione La Gare; delle modalità di comunicazione familiari alle giovani generazioni con le Amministrazioni comunali e le Istituzioni; infine condivisione delle potenzialità culturali di ogni Comune con il Comune vicino“.
Nella scorsa primavera AnimaTerrae ha vinto il bando ‘Territori in luce’ di Fondazione Compagnia di San Paolo, ottenendo 68 mila euro di finanziamento dei 94 mila previsti nel budget, la cui differenza è stata presa in carico dai partner. È così iniziato un percorso che vede nel Festival un punto di arrivo e di partenza.
“Il coinvolgimento di più istituzioni locali e della collaborazione tra pubblico e privato evidenziano la necessità di una svolta e di una crescita territoriale – ha dichiarato Cristina Rore -, gettando le premesse per una solida collaborazione, sottolineando l’importanza di quanto l’unione possa essere vincente nello sviluppo di potenzialità da sempre esistite“.
Il progetto, e di conseguenza il Festival, si è mosso su due fronti: il primo l’impatto positivo per i residenti e il secondo la promozione turistica. Basti infatti pensare che il 50% del team di progetto è under 35 e tutti sono giovani del territorio. Non ultima l’ampia possibilità di formazione messa a punto per gli operatori economici e turistici della zona. La valorizzazione del territorio passa inevitabilmente, per i partner, anche dalle comunità residenti.
Perché le visite fossero prima di tutto esperienze, si è reso necessario ricorrere a linguaggi e forme idonee alla partecipazione attiva. “Non si tratta di visite guidate – specifica Enrico Montrosset, direttore artistico del Festival -, l’intenzione non è quella di costruire un rapporto didascalico, quanto una reinvenzione che ha a che fare soprattutto con l’aspetto metamorfico dell’arte in cui il valore evocativo dei luoghi è richiamato dall’intuizione specifica degli artisti coinvolti“, le attrici Enrica Cortese, Alexine Dayné, Paola Zaramella, e l’attore Andrea Damarco.
Il gruppo ha ideato otto performance accompagnate in alcuni casi dalla musica di Sergio Pugnalin, Francine Barailler e l’ensemble vocale ‘La Dominante’, per scoprire luoghi spesso poco conosciuti e dal grande richiamo storico e naturalistico.
Il Festival AnimaTerrae guiderà verso l’antica via delle macine a Pontey, consentirà di visitare le cave di marmo di Châtillon, fermerà l’attenzione sui ponti storici del borgo, simbolo di chi ha saputo individuare nuove strade e collegamenti, permetterà di incontrare equilibri ristabiliti tra presenze antropiche e natura nel Bosco di Lavesé o lungo il Ru Marseiller a Saint-Denis. Senza dimenticare i più noti castelli che popolano la zona, le tappe proporranno interventi anche al Gamba, polo dell’arte contemporanea della Valle d’Aosta, e a Cly, le cui mura narrano storie di medioevo e stregoneria.
“Questi luoghi hanno già un valore in sé – continua Montrosset -. Sarebbe sbagliato da un punto di vista semantico definire le attività soltanto come opera di valorizzazione. Gli eventi consentiranno di entrare in contatto con alcune presenze del territorio valdostano, laterali rispetto alle grandi destinazioni e obiettivi turistici“.
Chi si iscriverà agli eventi del Festival, riceverà in omaggio l’ingresso (fino al 30 settembre) per sé e per la propria famiglia al castello di Cly e di Ussel. E per chi volesse trascorrere qualche giorno nella media valle, potrà farlo godendo di uno sconto del 10% da utilizzare nelle strutture ricettive convenzionate con il Consorzio Saint-Vincent Turismo nei due fine settimana del calendario.
Il progetto chiuderà a dicembre, le attività proseguiranno infatti secondo una cospicua proposta di temi. Si guarderà al futuro sotto le lenti della sostenibilità e della green economy, si rileggeranno con studenti e studentesse alcune vite di personaggi leggendari delle comunità cui i ragazzi appartengono, verranno organizzati laboratori e confronti con professionisti per condividere idee ed esperienze vincenti per quanto riguarda la divulgazione del patrimonio culturale attraverso i social.
Il calendario del Festival è inserito nel programma ‘Plaisirs de Culture en Vallée d’Aoste 2023’. L’iscrizione è obbligatoria per ogni singolo appuntamento ed è da effettuarsi tramite mail prenotazioni@animaterraevda.com. I posti disponibili sono 40 per ogni tappa.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web www.animaterraevda.com.