A quasi un anno di distanza dall’incidente sul lavoro avvenuto il 18 gennaio 2024 a Châtillon, costato la vita a Mohamed Oueslati, operaio 59enne di origine tunisina e residente ad Aosta, la Pocura ha chiesto il rinvio a giudizio di due persone. Si tratta del datore di lavoro dell’impresa di Verrès per la quale lavorava Oueslati e di uno degli operai presenti al momento del tragico evento.
Le accuse della Procura
Il PM Francesco Pizzato contesta al rappresentante dell’impresa violazioni legate all’obbligo di formazione e informazione dei dipendenti. Al secondo indagato, collega della vittima, invece viene attribuita la responsabilità del mancato azionamento del freno a mano del camion utilizzato durante i lavori. Questo errore avrebbe provocato il successivo incidente.
La dinamica dell’incidente
L’episodio si è verificato mentre la squadra di operai era impegnata a smontare le luminarie natalizie nel centro di Châtillon. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, durante le operazioni i piantoni utilizzati per stabilizzare la camionetta erano stati sollevati, causando il repentino cedimento del mezzo pesante.
Mohamed Oueslati, che si trovava a terra vicino al veicolo, era stato colpito alle gambe dalla parte posteriore del veicolo e schiacciato contro la facciata di un edificio. L’operaio era stato trasportarlo d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Parini di Aosta, per essere sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Nonostante l’operazione le sue condizioni si erano aggravate, quindi il trasferimento al CTO di Torino ma l’uomo – il 20 gennaio – si spegnava presso il nosocomio piemontese.