Il dibattito sul referendum confermativo della legge elettorale regionale ha aperto i lavori del Consiglio Valle, portando in aula posizioni politiche contrapposte e richieste di chiarimenti sul calendario elettorale. Due le richieste formali e parallele per l’indizione della consultazione: una firmata dai sette Consiglieri regionali dei gruppi Lega Vd’A insieme a Lucianaz, l’altra sottoscritta da 2273 cittadini attraverso il CRE.
Il nodo principale riguarda le tempistiche: la legge approvata il 27 febbraio scorso non è ancora in vigore e non potrà esserlo finché non sarà celebrato il referendum. Questa almeno è la sintesi della posizione delle opposizioni che si sono spese nella raccolta firme. “Il decreto per le elezioni regionali atteso per fine luglio – ha spiegato Chiara Minelli (PCP) – si baserà sulla normativa attuale, quindi si voterà con la preferenza unica. Per questo chiediamo che la consultazione si svolga in concomitanza con l’election day di settembre, così da favorire la massima partecipazione”.
Da parte delle opposizioni, non sono mancati altri toni critici. Pierluigi Marquis (Forza Italia) ha sottolineato: “siamo a quattro mesi dalle elezioni e ancora non conosciamo le regole del voto. È una situazione senza precedenti che crea confusione e mina la certezza del diritto”. Paolo Sammaritani (Lega Vd’A) ha rincarato: “la modifica è tardiva e mal gestita. Sarebbe surreale andare al voto ad agosto su una legge che comunque non sarà applicabile alle elezioni di settembre”.
Il centrista Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain) ha parlato invece di “scenari paradossali”, con un referendum in piena campagna elettorale che rischia di compromettere la chiarezza dell’appuntamento alle urne.
Dal fronte della maggioranza, alcontrario, Aurelio Marguerettaz (Union Valdôtaine) ha difeso il testo approvato e respinto le critiche: “i cittadini vogliono le tre preferenze. Chi critica ora si troverà a fare una brutta figura. La legge prevede una finestra per il voto referendario, ma non esclude agosto”.
Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha chiuso il confronto ricordando che “le norme stabiliscono tempi precisi: oggi scade il termine per la richiesta, da domani abbiamo 30 giorni per indire il referendum, che si dovrà svolgere tra 60 e 90 giorni dalla decretazione. L’esito, se arriverà prima delle regionali, sarà vincolante. Le regole sono queste e su queste stiamo agendo“.