L’indagine previsionale di Confindustria Valle d’Aosta sul secondo trimestre 2025 segnala un raffreddamento del clima di fiducia tra le imprese del territorio. I dati raccolti mostrano un arretramento generalizzato degli indicatori economici, in linea con l’evoluzione del quadro nazionale e internazionale.
Contesto generale e principali criticità
Secondo il Presidente di Confindustria Vd’A, Francesco Turcato, a pesare sulle aspettative delle imprese è in particolare la vicenda dei dazi imposti dagli Stati Uniti: “un tira e molla che condizionerà le nostre imprese”. In questo contesto, Turcato richiama la necessità di “una politica industriale europea più efficiente”, con riferimenti al rilancio dell’energia nucleare, al debito comune e alle infrastrutture.

Manifattura e servizi: calo diffuso
Tra i dati più rilevanti dell’indagine:
- le previsioni occupazionali passano da un saldo ottimisti/pessimisti del +34,15% a -2,56%;
- in calo la produzione (-7,69%, da +25%) e gli ordinativi (-15,79%, da +27,5%);
- la previsione di acquisti per l’export si attesta a -17,24%, confermando il trend negativo della seconda metà del 2024;
- peggiora anche la composizione del carnet ordini: aumentano le aziende con ordini per meno di un mese (+22,58%) e diminuiscono quelle con visibilità oltre i tre mesi (dal 50% al 38,71%).
Sotto controllo invece il ricorso alla CIG, in calo rispetto al trimestre precedente.
Investimenti e impianti
Si registra un’inversione di tendenza negli investimenti per sostituzione, in crescita al +34,29% (dal 20,59%), mentre calano quelli per ampliamento (+22,86%, da +52,94%). Aumenta la quota di imprese che non prevede investimenti: +43% (dal +26%).
Il tasso di utilizzo degli impianti si mantiene stabile al 72,07%, mentre peggiorano i tempi di pagamento (60 giorni in media, 46 per la PA) e aumentano i ritardi negli incassi (35,9%, rispetto al 26,8% del trimestre precedente).
Edilizia in controtendenza
Il comparto edile si distingue per un clima di fiducia generale. Le previsioni occupazionali migliorano al +42,86% (da +30%), la produzione sale a +28,57% e le nuove commesse raggiungono un saldo del +33,33%. Restano positivi anche gli investimenti per ampliamento (+28,57%, da +11,11%).
Scendono invece gli investimenti per sostituzione (dal +55,56% al +42,86%), mentre migliorano i tempi di pagamento (53 giorni in media, 40 per la PA) e l’andamento degli incassi (+14,29%).
Secondo Confindustria, questo “anomalia” in positivo è dovuta all’onda lunga degli effetti del PNRR pur scontando la consueta stagionalità.