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Guerra aperta fra CVA e PCP, Bertin tirato in mezzo. L’azienda: “violato segreto d’ufficio”. Minelli replica: “atteggiamento intimidatorio”

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di Redazione

Tra CVA e Progetto Civico Progressista è guerra aperta. Proprio il gruppo consigliare di sinistra, infatti, ha da tempo aperto una raffica di iniziative ispettive sulla partecipata regionale.

Ora l’azienda pare essere passata al contrattacco, segnalando – lo scorso 26 novembre – che PCP sarebbe artefice di “presunte violazioni degli obblighi di segreto d’ufficio e di riservatezza relativamente a informazioni acquisite (…) ai sensi dell’articolo 116 del regolamento di funzionamento del Consiglio regionale”.

Relativamente cerchiobottista la posizione del Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, che ha affermato in apertura dell’Assise: “sul punto ho dato riscontro il 6 dicembre, segnalando che l’obbligo di risposta da parte di CVA è stato chiarito da una sentenza del Consiglio di Stato. Ho inoltre precisato gli obblighi di segreto d’ufficio e di riservatezza, la cui responsabilità è in capo ai singoli Consiglieri”.

Tirata in ballo, Chiara Minelli, del PCP, ha aggiunto: “CVA ha inviato una lettera di segnalazione per una mia presunta violazione dell’articolo 116, ma questa ha un carattere intimidatorio nei nostri confronti. Un’azione che si inquadra in un contesto più ampio, manifestatosi anche in IV Commissione, dove non è avvenuta un’audizione bensì una conferenza di CVA, architettata ad hoc per contrastare l’azione di PCP”.

“Il contenuto della risposta del Presidente – ha precisato ancora Minelli – è condivisibile perché respinge in toto le richieste perentorie di Cva rispetto alla limitazione del diritto di accesso agli atti per i consiglieri, a cui anche CVA è tenuta per legge a rispettare e rispondere. La nostra attività ispettiva proseguirà, anche attraverso accessi agli atti della Società, qualora questo si renda necessario”.