L’acquisto del 13esimo seggio unionista e il risultato inaspettato arrivato dalle urne del ballottaggio per il capoluogo hanno già avuto un primo effetto: l’ingresso del Partito Democratico in maggioranza regionale non è più scontato. Aosta infatti ha visto un testa a testa tra Giovanni Girardini (Centrodestra) e Raffaele Rocco (UV, PD e centristi) che ha restituito un quadro di fortissima spaccatura della città, divisa esattamente a metà. Un segnale politico importante anche negli equilibri in Place Deffeyes.
Dunque, dopo le elezioni regionali dello scorso 28 settembre, prende forma l’ipotesi di una maggioranza regionale composta esclusivamente da forze autonomiste. Secondo quanto starebbe emergendo dalle prime riunioni, l’Union Valdôtaine e gli Autonomisti di Centro – che riuniscono Stella Alpina, Rassemblement Valdôtain e Pour l’Autonomie – starebbero lavorando ad un’intesa per avviare la XVII Legislatura del Consiglio regionale.
L’alleanza – che al momento conterebbe 19 consiglieri su 35 – potrebbe essere ampliata nei prossimi mesi a seconda delle geometrie varibili successive. Resterebbero così fuori dal futuro esecutivo (almeno per ora) il Partito Democratico – sebbene come l’ipotesi fosse meno quotata – Forza Italia.
L’Union Valdôtaine ha intanto riunito ieri sera il Comité fédéral, incaricando una commissione politica di avviare i colloqui con le altre forze. Il primo giro di consultazioni dovrebbe concludersi entro una decina di giorni.
Sullo sfondo (ma determinante!) resta infine il tema del limite dei mandati in Gunta per Renzo Testolin e Luigi Bertschy. Dopo il parere di parte, è atteso anche il parere richiesto dall’Ufficio di Presidenza: un eventuale via libera avvierebbe il processo di composizione del Governo regionale su binari più rapidi.