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Governo regionale, in casa Lega c’è voglia di rivalsa. Boldi: “ora opposizione molto efficace”

di Redazione

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Aleggia una certa incredulità e voglia di rivalsa in casa Lega VdA, costretta in panchina – per la seconda volta – a causa di un voto del parlamentino unionista che ha scombinato un accordo di governo che pareva cosa fatta. Prima di tutto per i numeri visto che, almeno fino al prossimo turno elettorale, la Lega Vallée d’Aoste rappresenta il gruppo consiliare più corposo dell’Assise regionale. Un peso politico importante, ma che difficilmente potrà replicare in questi termini in futuro.

Come se non bastasse il Carroccio valdostano si trova ora in una posizione di isolamento, non essendo riuscita a chiudere l’accordo con l’ala unionista che avrebbe visto di buon occhio un’alleanza e trovandosi con i ponti bruciati verso gli altri partner del centrodestra. Insomma, con i fasti elettorali alle spalle e le prospettive di governo sfumate, per la Lega VdA sta arrivando adesso il momento delle riflessioni e forse dei primi bilanci.

Il momento politico della Lega Vallée d’Aoste

Del momento politico – dal punto di vista della Lega – ne abbiamo parlato con il segretario del partito, Marialice Boldi.

AN24: come giudica il segretario della Lega Vallée d’Aoste l’accordo di governo che porta Renzo Testolin alla presidenza, ma soprattutto ha di nuovo escluso la Lega dall’esecutivo?

Boldi: “abbiamo assistito all’ennesimo giro di valzer, che non ha altro senso se non quello di mantenere le poltrone. Da parte nostra delle interlocuzioni per il governo ci sono state, ma nei nostri “pour parler” abbiamo sempre discusso delle problematiche, della risoluzione dei problemi, mai dei posti in giunta. Qui invece è stato fatto esattamente il contrario, prima hanno sistemato gli assessorati poi hanno mandato fuori quei dieci punti di programma nei quali mancava solo la pace nel mondo”.

AN24: da più parti – a partire dagli alleati del centrodestra – sono piovute critiche per un atteggiamento troppo remissivo del Carroccio durante le consultazioni. Effettivamente come tattica non ha premiato…

Boldi: “noi non abbiamo mantenuto un profilo dimesso, come è stato detto, ma direi di coerenza. Con 11 consiglieri eletti e una senatrice pensavamo di poter dare un apporto risolutivo alla continua instabilità di governo che danneggia la Valle d’Aosta. Invece abbiamo visto replicare vecchi schemi che guardano sempre e solo a sinistra. Come dicevo l’ennesimo giro valzer, per poi passare da 18 a 19. Non mi pare una soluzione all’instabilità…”.

AN24: oramai pare evidente che le possibilità per la Lega di andare al governo regionale in questa consiliatura sono zero, anche perché stiamo entrando nella seconda parte dei cinque anni. Allo stesso tempo i canali di dialogo con gli altri partiti del centrodestra sono saltati. In apparenza un bel cul de sac, cosa pensa di fare la Lega?

Boldi: “noi non abbiamo mai chiuso al centrodestra, ad un certo punto ci siamo visti chiusi da altri. Abbiamo solo evidenziato che alle trattive vi dovessero presenziare gli eletti, per poi relazionare agli altri alleati. Se alle consultazioni ci fossimo presentati in 13 compatti, al posto di 11, forse avremmo avuto una forza maggiore. Come ho già detto però – per me – il centrodestra non è finito, io credo in questo progetto, come è stato realizzato a livello nazionale è possibile replicarlo in Valle d’Aosta. Comunque, a questo punto, non posso che promettere da parte nostra una opposizione molto efficace”.