La Procura di Aosta ha chiuso un’inchiesta su una presunta attività di gestione illecita di rifiuti a Châtillon, che coinvolge sette persone. Tra gli indagati figura anche il Sindaco del Comune, Camillo Dujany, iscritto nel registro degli indagati in qualità di privato cittadino.
Secondo l’accusa, Dujany, ingegnere di professione, avrebbe smaltito circa 500 metri cubi di terre e rocce da scavo senza la necessaria dichiarazione di utilizzo, documento previsto per questo tipo di materiale. Il terreno di destinazione era oggetto di una Scia per bonifica agraria ed il tecnico incaricato per l’intervento risulta essere un collega di studio dello stesso Dujany. Le terre provenivano da un cantiere in un immobile di proprietà della famiglia del Sindaco, dove Dujany era sia committente che direttore dei lavori.
Gli altri indagati sono i due proprietari del terreno, due colleghi dell’ingegnere e due impresari. Complessivamente, gli inquirenti stimano che tra i 2.200 e i 3.300 metri cubi di materiale siano stati smaltiti senza autorizzazione. Di questi, 200 metri cubi sarebbero riconducibili a uno degli impresari e 450 all’altro.
Le condotte contestate risalgono al marzo 2023. Le indagini, partite un anno dopo, sono state condotte dalla stazione del Corpo forestale di Châtillon e coordinate dal PM Giovanni Roteglia. L’inchiesta è scattata a seguito di un controllo su un impresario di Courmayeur, sorpreso mentre trasportava terre e rocce senza autorizzazione proprio verso il terreno oggetto dell’indagine.
Una volta identificati i primi coinvolti, la Procura ha disposto una maxi-perquisizione, che ha incluso anche l’accesso all’ufficio del Sindaco – sempre per fatti non collegati ai suoi doveri d’ufficio – per acquisire dispositivi e documenti. Alcune ricostruzioni si basano su scambi di e-mail acquisite. La chiusura formale dell’inchiesta è avvenuta nelle scorse settimane. Ora gli indagati potranno presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati.