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Finanza pubblica, accordo Stato-Regione rinnovato: dalla Vd’A 82 milioni annui a Roma

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di Redazione

Accordo raggiunto fra Presidenza della Regione e Ministero dell’Economia e delle Finanze in tema di contributo al risanamento della finanza pubblica. La bozza definitiva è stata approvata ieri, 18 ottobre, dalla Giunta regionale.

Dal lato della Regione autonoma Valle d’Aosta e dei suo Enti locali, a decorrere dal 2026, il contributo alla finanza pubblica è stato confermato per un importo pari a 82,246 milioni euro annui. Lo Stato, invece, riconosce alla Regione l’importo complessivo di euro 84 milioni “a titolo di restituzione delle compensazioni delle misure agevolative operate dallo Stato per gli anni pregressi fino al 2024”.

Questi 84 milioni di euro, determinati in via transattiva e a titolo definitivo, saranno versati alla Regione in tranche di 8,4 milioni all’anno, a partire dal 2025 fino al 2034.

Inoltre, in attuazione della nuova governance economica europea e nello spirito di leale collaborazione, la Regione Valle d’Aosta – in una logica di qualificazione della spesa destinata agli investimenti – accantonerà 5 milioni di euro per l’anno 2025, 13 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028 e 20 milioni di euro per l’anno 2029. Tali risorse saranno poi utilizzate dalla Regione per spese di investimento.

Lo Stato e la Regione si impegnano infine a concordare – con apposita norma di attuazione dello Statuto speciale – la definizione di un sistema territoriale regionale integrato, nel quale la Regione provvede per sé e per i suoi Enti locali e strumentali al contributo per il conseguimento degli obiettivi di risanamento e di coordinamento della finanza pubblica previsti in specifiche disposizioni legislative nazionali.

“I termini dell’accordo in materia di finanza pubblica – commenta il Presidente della Regione Renzo Testolin è da considerarsi soddisfacente perché prevede un miglioramento complessivo delle condizioni finanziarie per la Regione rispetto agli accordi precedenti. Inoltre esso reca un importantissimo principio che riconosce la Regione come unico interlocutore dello Stato per la definizione dei rapporti finanziari, anche per conto degli enti locali e dei relativi enti strumentali, garantendo la piena tutela di questi ultimi”.