REDAZIONE@AOSTANEWS24.IT

Estrazione e commercializzazione di materiale pericoloso: sequestrate due cave in Bassa Valle

Picture of di Redazione

di Redazione

Due cave della Bassa Valle d’Aosta sono state sequestrate dai Carabinieri nell’ambito di un’indagine sulla presenza di fibre di materiale pericoloso all’interno del pietrisco estratto e commercializzato. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Aosta, è condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aosta e dal Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Torino, con il supporto delle Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale (ARPA) di Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte.

Il sequestro e le accuse

Il GIP del Tribunale di Aosta ha emesso un decreto di sequestro preventivo sulle due cave e sui relativi macchinari, dopo che gli investigatori hanno ricostruito la filiera produttiva del materiale lapideo e individuato presunte irregolarità nella gestione dell’estrazione e della commercializzazione della cosiddetta “pietra verde”. Secondo le prime risultanze, il pietrisco sarebbe stato venduto senza il rispetto delle norme di sicurezza, esponendo a rischi sia i lavoratori che i consumatori.

Le gravi ipotesi di reato formulate comprendono:

  • inquinamento ambientale e inquinamento ambientale colposo (art. 452-bis e 452-quinquies c.p.);
  • frode in commercio (art. 515 c.p.);
  • gestione illecita di rifiuti pericolosi (art. 256 d.lgs. 152/06);
  • violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro, comprese quelle relative all’industria estrattiva (art. 437 c.p. e art. 104 d.lgs. 624/96).

Un’indagine ad ampio raggio

Oltre ai sequestri in Valle d’Aosta, il NOE Carabinieri ha effettuato oltre 90 perquisizioni su tutto il territorio nazionale per rintracciare e bloccare la diffusione del materiale potenzialmente pericoloso. I controlli si sono concentrati su fornitori e rivenditori di materiali per l’edilizia e il giardinaggio, con l’obiettivo di verificare l’eventuale contaminazione della filiera.

Focus sulla sicurezza dei lavoratori

Parallelamente gli investigatori hanno esteso gli accertamenti anche alle condizioni di sicurezza nei siti estrattivi, avvalendosi della collaborazione della SPRESAL di Aosta e del Centro Regionale Amianto (CRA) relativo ad ARPA Piemonte.

Le indagini, ancora in corso, sono concentrate nel determinare l’entità della contaminazione e le eventuali responsabilità nella gestione del materiale.

AostaNews24.it
Cercle Proudhon Edizioni
P.Iva 01242210076
Registrazione Tribunale di Aosta n.2/2015