La sinistra ambientalista ci sarà alle prossime elezioni e – in Valle d’Aosta – sarà rappresentata da Chiara Minelli. E’ il messaggio che emerge dalla conferenza stampa organizzata dall’Alleanza Verdi-Sinistra questa mattina, 11 maggio, presso la sala conferenze dell’hotel Omama di Aosta. A supporto della candidatura di Chiara Minelli, oggi c’era il Deputato e portavoce di ‘Europa Verde’ Angelo Bonelli.
“Queste elezioni sono l’occasione per molti valdostani di esprimersi su diversi temi che noi trattiamo da tempo – esordisce la Mineli. Noi crediamo che la lista Alleanza Verdi-Sinistra possa ottenere un buon risultato, sia a livello nazionale che regionale”.
Per l’esponente del gruppo del PCP votare per i verdi ha un valore doppio, perché oggi il loro ruolo nel Parlamento europeo è determinate ed è necessario rafforzarlo ulteriormente per far si che dall’UE arrivino decisioni lungimiranti, non solo per la nostra generazione ma anche per le future.
Spazio poi anche alla politica regionale: “noi ci troviamo troppo di frequente contro un muro di NO – attacca la Minelli riferendosi al Governo regionale -. L’UE ci sta chiedendo di avviarci verso una transizione energetica, ma qui a livello locale vi è una sensibilità esattamente opposta“.
La notizia citata è quella secondo cui i consumi dei valdostani sarebbero coperti quasi al 100% dalla produzione di energia rinnovabile della nostra regione. Una fake news, secondo la candidata, che sottolinea come gran parte dell’energia valdostana venga rivenduta sul mercato. “Noi potremmo fare a meno dei combustibili fossili – dice la Minelli -, sarebbe una bella bandiera da sventolare per i nostri autonomisti. E’ un tema da prendere con serietà”.
La Minelli, in ultimo, ribadisce il secco no al raddoppio del Traforo del Monte Bianco, tema su cui vi sarebbe una forte differenziazione con il Partito Democratico.
Parole rintuzzate dal Deputato Bonelli, che attacca le destre sovraniste che starebbero diffondendo delle narrative fuorvianti. “La destra oggi descrive l’ambientalismo come un tema delle élites, che penalizza i ceti bassi. In realtà è il cambiamento climatico che sta colpendo proprio i ceti sociali più poveri”. Il Governo Meloni avrebbe la volontà di difendere uno status quo, afferma Bonelli, che inoltre sottolinea la mancata tassazione degli extraprofitti accumulati in questi anni dalle compagnie energetiche.
In chiusura non è mancata anche una sferzata al Partito Democratico, reo di portare avanti una narrativa ambientalista nelle forme ma un’agenda di destra nei fatti. Il rimando non può che andare alla scissione del gruppo consiliare confluito nel PD: ad attaccare sulla coerenza è il mentore di Rete Civica Elio Riccarand. “Alle elezioni regionali l’accordo con noi ha rivitalizzato un PD agonizzante, ma oggi tutto è stato abiurato. Dobbiamo dirci le cose come stanno, un voto che si considera davvero progressista non può andare al PD”.