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Elezioni, il PD agita lo spauracchio della Destra per l’appello all’unità verso alleati (e non)

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di Redazione

“Il doppio appuntamento elettorale di settembre impone a tutte le forze progressiste e autonomiste una scelta di campo chiara e coraggiosa. Non è il tempo delle ambiguità né delle solitudini strategiche”, inzia cosi l’appello del Partito Democratico della Valle d’Aosta agli alleati. “Davanti a noi c’è una Destra che si presenta organizzata, coesa e ambiziosa, con l’obiettivo esplicito di conquistare il Governo della Regione attraverso il traino di Fratelli d’Italia e di forze civiche satelliti. Una destra che, a ogni livello, promuove modelli che smantellano lo stato sociale, privatizzano i servizi pubblici e negano le specificità territoriali”.

Secondo i Dem, “(…) serve un progetto politico che parli di una Valle d’Aosta moderna, plurale, solidale e profondamente radicata nei valori dell’Autonomia (…)”.

“In questo scenario, il Partito Democratico della Valle d’Aosta ritiene essenziale la costruzione di un fronte ampio, una coalizione progressista e autonomista che tenga insieme esperienze diverse, ma capaci di convergere su un orizzonte comune. Una coalizione che dia continuità ai risultati raggiunti negli ultimi anni sia a livello regionale che nel governo della città di Aosta, ma che soprattutto sappia parlare al futuro, al cambiamento, alle nuove generazioni”: insomma l’appello è il solito, conglomerare tutte le sensibilità di sinistra – anche distanti e litigiose fra loro – pur di bloccare l’avanzata della destra. Una posizione a cui ha già risposto, in modo piccato, Forza Italia Valle d’Aosta, ricordando come le sinistre costruiscano sempre delle alleanze contro qualcuno ma mai a favore di un progetto condiviso.

La chiamata agli ‘Autonomisti di Centro’

La proposta del PD è rivolta, con chiarezza, all’Union Valdôtaine, alle forze della sinistra, del centro socialista e riformista ma anche alle forze del nuovo centro-autonomista, con cui i Dem dicono di condividere “la consapevolezza che le grandi riforme non sono più rinviabili: Enti locali, Casinò, concessioni idroelettriche, PA e soprattutto la riscrittura del nostro Statuto Speciale. Tutto questo richiede una maggioranza ampia, coesa e competente”.

E per la città di Aosta?

“Anche nel capoluogo serve fare chiarezza. È legittimo che chi non fa oggi parte della maggioranza chieda elementi di novità. Ma attenzione: bene la novità mentre la discontinuità la rivendica chi ha scelto deliberatamente di collocarsi altrove, come La Renaissance, espressione di un conservatorismo mascherato da civismo, che dopo una legislatura ondivaga ha trovato collocazione nel fronte guidato da Fratelli d’Italia”, con questa posizione il PD prova a tacconare la posizione dell’attuale Sindaco Gianni Nuti sempre più in bilico con l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale.

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