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Ddl sulla grande distribuzione, dal CPEL parere negativo. Replica la Lega, Lavy: “presa di posizione grave”

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di Redazione

Parere negativo da parte del CPEL alla proposta di legge della Lega Vallée d’Aoste che mira a limitare l’apertura dei punti vendita della grande distribuzione, nell’ottica di non penalizzare eccessivamente i piccoli esserci commerciali di vicinato. Dall’assemblea dei Sindaci valdostani è arrivato uno stop, secondo il CPEL – infatti – la proposta di legge sarebbe lesiva del principio di libera concorrenza.

Ma la Lega Vd’A non ci sta ed ha immediatamente replicato: “stupisce la presa di posizione da parte dei Sindaci riuniti nell’assemblea del CPEL di ieri, contraria alla Proposta di legge presentata dal gruppo Lega Vallée d’Aoste sul blocco dell’apertura di medie e grandi superfici di vendita. Una legge che va contro i grandi interessi e contro la colonizzazione da parte di grandi gruppi della nostra Valle”.

Il Carroccio attacca frontalmente i Sindaci, accusandoli di esser contrari all’interesse dei borghi che amministrano: “abbiamo dei borghi quasi morti, anche a causa dei grandi esercizi commerciali che si fanno concorrenza fra loro. E i Sindaci cosa fanno? Votano contro una legge, peraltro già in vigore in altre Regioni, nascondendosi dietro un potenziale vizio di legittimità, quasi che (…) fossero diventati improvvisamente adoratori del liberalismo selvaggio con la preparazione giuridica di magistrati di Cassazione e come se le strutture del Consiglio Regionale fossero invece incapaci di evidenziare la possibile illegittimità di una norma”.

Un commento durissimo della Lega, che non risparmia neanche il Presidente CELVA, Alex Micheletto. “Lasciano allibiti – scrive il Carroccio – le parole del Presidente e avv. Micheletto, membro del Cd’A di Finaosta, secondo cui una pecca della legge sarebbe di non intervenire sulle grandi superfici di vendita esistenti, che si troverebbero a suo parere in condizioni di monopolio, come se una norma del genere potesse essere retroattiva. Micheletto, di fatto, ammette apertamente di volere ancor più ipermercati e in concorrenza ancora più feroce tra loro. E amen per il commercio di dettaglio comunale”.

A concludere la replica leghista è il Vicecapogruppo Erik Lavy, primo firmatario della proposta di legge: “una presa di posizione grave, quella dei Sindaci. C’è da chiedersi se qualcuno di loro abbia rappresentato i cittadini o sia stato succube di altri interessi, come le entrate nelle casse comunali garantite da questi palazzi di cemento. Votare contro una legge che blocca la costruzione di nuovi grandi esercizi commerciali è una scelta che condanna a morte i piccoli esercizi che non potranno mai competere con grandi gruppi, il cui solo e legittimo interesse è il profitto. Il solo interesse di un Sindaco dovrebbe essere invece il bene della sua comunità, ma evidentemente qualcuno ha fatto confusione”.

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