Dichiarazioni infuocate, articoli, lettere e controlettere, su CVA si è oramai sviluppato un grande caso mediatico che non accenna a placarsi. Nonostante l’azienda abbia appena presentato un’innovativa partnership con la Cogne Acciai Speciali, attraverso il meccanismo dell’Energy Release, le polemiche non si placano. Tanto da spingere i vertici aziendali a chiedere una nuova audizione in IV Commissione, dopo quelle tenutesi a fine ’24.
Il Presidente di Commissione, Roberto Rosaire, ha confermato che CVA ha condiviso le informazioni richieste dal Consiglio Valle, specificando però che si trattassero di informazioni privilegiate e molto delicate dal punto di vista aziendale. Una posizione che ha scatenato dubbi e timori di dossieraggi e che ha spinto a richiedere misure di particolare riservatezza per accedere ai dossier.
Ed è proprio su questo punto, che si sono concentrati i nuovi attacchi della Lega, che è arrivata ad ipotizzare “la possibilità di spionaggio industriale”.
“Le reticenze riguardo alla personalizzazione e alla tracciabilità dei dati riservati di CVA, espresse da alcuni Consiglieri – e rinvenibili nei verbali di IV Commissione del 2 maggio scorso – ci fanno sorgere dubbi importanti: una nuova allerta su questo delicato dossier“, tuona il Carroccio. Che poi aggiunge: “la Storia (…) che attacchi alle imprese pubbliche possono essere eterodiretti da gruppi industriali interessati alla competizione: ad un osservatore attento non sfuggirà che questa ipotesi è apparsa in almeno un editoriale sulla stampa locale, segno che qualche indiscrezione potrebbe già circolare”.
Ma ad essere tirati in ballo sono anche “gruppi privati locali” che potrebbero essere “interessati alla compravendita di asset aziendali pubblici, magari sotto costo dopo che l’azienda è stata delegittimata con una gogna mediatica orchestrata (…)”.
Uno scenario gravissimo, ma a cui la Lega fa esplicito riferimento, additando “(…) i tentativi di rendere più larghe le maglie del tracciamento personale nell’utilizzo di dati riservati riguardanti CVA” come “manovre sospette, che vanno rapidamente messe in luce”.
La Lega quindi ha annunciato di aver rinunciato alla possibilità di accedere ai dossier altamente riservati, oltre che sostenuto che questi fossero tracciabili da INVA così da evitare, per quanto possibile, fughe di notizie che cagionerebbero il gruppo energetico.
“Le volontà emerse nelle audizioni del 2 maggio, chiare nella richiesta di ottenere materiale riservato e tutelato dalla legge – come specificato dalla lettera di Finaosta – senza tracciabilità, adducendo possibili complotti a danno degli eletti o di “fogli lasciati nei bar” con i nomi dei Consiglieri, ci ha messo in guardia”, conclude la Lega.
Al contrario, “come gruppo consigliare chiederemo un incontro con la società, in condizioni di massima tutela dei dati riservati, per avere ragguagli e poter fare domande specifiche a riguardo delle ultime notizie apparse a mezzo stampa”.