Botta e risposta in Consiglio Valle tra il Presidente della Regione Renzo Testolin e il Capogruppo di RV Stefano Aggravi. Quest’ultimo chiedeva conto delle modalità e delle scelte organizzative di Finaosta s.p.a., relative ad alcune nomine manageriali interne alla partecipata.
“Ribadisco il corretto operato e l’assoluto rispetto della normativa posta alla base delle scelte assunte dalla Finaosta nell’impostazione dell’assetto manageriale”, ha risposto il Presidente Testolin all’interrogazione di RV.
“Consideriamo necessario condividere alcune considerazioni – ha sottolineato ancora Testolin – in merito alle inesattezze espresse. Ciò in un’ottica di massima trasparenza e condivisione, con l’obiettivo di non alimentare sterili polemiche basate su presupposti non corretti”.
Il Presidente sostiene infatti che “la società, per quanto concerne le misure organizzative riguardanti l’individuazione del top management, deliberate nel settembre del corrente anno, ci ha confermato come le stesse siano state adottate nel pieno rispetto della normativa vigente (nazionale, regionale e regolamentare interna) nonché nel rispetto delle disposizioni attuative applicabili. Le procedure seguite sono conformi al dettato normativo nazionale, regionale e regolamentare vigente del quale probabilmente il Consigliere Aggravi non era pienamente a conoscenza”.
Non ci sta, però, il Capogruppo di RV, che ribadisce tutto il suo scetticismo: “prima si recepiscono le sentenze e poi si cambiano i regolamenti interni che, per altro, sono di rango inferiore nella gerarchia delle fonti del diritto. In questo caso, il nuovo regolamento delle progressioni interne e del reclutamento del personale è entrato in vigore il 4 novembre appena trascorso, mentre le nomine citate nell’interpellanza sono state fatte in precedenza e quindi a valere sul regolamento precedente che si basava sulle linee guida del dicembre 2022”.
Quindi stoccata finale di Aggravi, che attacca: “prima si cambiano le regole e poi si fanno le nomine a valere su queste e non viceversa. Un’applicazione del diritto decisamente singolare che non può che lasciarci molto perplessi”.