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Cantiere centrista prematuro? Tutt’altro è fin troppo tardivo: parola di Giovanni Girardini

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di Giuseppe Manuel Cipollone

L’annuncio di un cantiere di centro ha sconquassato l’apparente calma che aleggiava intorno alla fine della consiliatura. Ad aderirvi sono state diverse forze politiche: il Rassemblement Valdôtain in opposizione in Consiglio Valle e La Renaissance Valdôtaine in opposizione al Comune di Aosta. Insieme a loro l’associazione Evolvendo espressione, in Consiglio regionale, del Consigliere Claudio Restano. Ma anche due movimenti che attualmente sostengono – esprimendo due Assessori – il Governo guidato da Renzo Testolin, ossia Stella Alpina e Pour l’Autonomie.

Un cantiere composito, dunque, che difficilmente avrebbe potuto non attirare l’attenzione. Tanto che è stato lo stesso Presidente Testolin ad aver commentato in termini molto critici le tempistiche con cui si è manifestato il progetto, definendo il cantiere come “affrettato”. Intanto, si moltiplicano le voci secondo le quali la nascita di un eventuale Terzo polo potrebbe rappresentare la leva necessaria per mettere fine in anticipo alla consiliatura.

Sul nuovo cantiere centrista e sugli scenari che potrebbe aprire, ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti. Si tratta di Giovanni Girardini – Capogruppo in Consiglio Comunale ad Aosta e leader de La Renaissance Valdôtaine – che ha lasciato un commento per AostaNews24.

AN24: sig. Girardini, parliamo di questo nuovo cantiere di centro in cui La Renaissance Valdôtaine è una delle protagoniste. Ed in particolare parliamo di alcune osservazioni del Presidente della Giunta Renzo Testolin circa la “prematurità” di questo annuncio…

Girardini: “non è cosi, perché questo cantiere non è – e lo ribadisco – un cartello elettorale. Se avessimo aspettato ancora per “inaugurare” questo cantiere, se fossimo arrivati a ridosso delle elezioni, noi saremmo stati l’ennesimo cartello elettorale e non potremmo dire nulla di diverso.

Io ho insistito perché il cantiere partisse anche prima di quanto è stato effettivamente fatto. Il nostro obiettivo è discutere progetti per arrivare ad una condivisione e sottoscrizione di temi, con le forze che sono sedute con noi al tavolo.

Se poi ci sarà un accordo elettorale ben venga, ma solo, per quanto riguarda La Renaissance, se si condivideranno progetti e questioni sul tavolo della politica da troppo tempo. Per questo, in realtà, io penso che il cantiere sia stato annunciato anche troppo in ritardo, ora dovremo correre per trovare una convergenza reale.

Ma guardo agli aspetti positivi: adesso i temi fondamentali su cui arrivare ad un accordo, ognuno facendo qualche passo indietro se necessario, sono sul tavolo. Da qui bisogna partire…”.

AN24: Certo sig. Girardini, però non possiamo fingere che non sia così: le elezioni sono in vista…

Girardini: “le elezioni per noi non sono il fine, il progetto politico lo è. Infatti, un’accordo elettorale – ognuno rimanendo sé stesso – è possibile, questa è l’essenza della democrazia. Siamo tutte forze politiche che appartengono ad un’area centrista e moderata, un’affinità di area per cui siamo nel cantiere convintamente.

Certo, alcune forze hanno una vocazione più di rottura – come noi -, altre sono su una scia di una continuità maggiore. Non nascondo che ci aspettiamo qualche distinguo da parte di qualcuno rispetto all’ attuale situazione politica, ad esempio nella fase di bilancio imminente, perché è fondamentale. Noi siamo seduti al tavolo per capire quali sono le posizioni delle altre forze politiche e per capire come vedono il futuro della nostra regione e della nostra Autonomia”.

AN24: quindi La Renaissance Valdôtaine si aspetta dei segnali? Intende dalle forze politiche di maggioranza che si sono sedute al cantiere?

Girardini: “biensur, ma voglio precisare a questo proposito che l’obiettivo non è far cadere l’Amministrazione regionale. Spero di vedere dei tentativi reali di cambiare le cose, anche dall’interno. Non sempre ci si riesce, ma per noi questo già vorrebbe dire molto.

Non siamo qui per puntare il dito contro nessuno, ma bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che molte cose oggi non funzionano più, devono essere riviste e ripensate. E che lo stallo di tanti settori dell’Amministrazione regionale è responsabilità della politica. Insomma, speriamo che certe logiche possano cambiare”.

Giuseppe Manuel Cipollone