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Bluetongue, salgono a 15 i focolai in Valle d’Aosta. Marzi: “massima attenzione sul contenimento”

Salgono a 15 i focolai di Bluetongue, la febbre catarrale degli ovini da sierotipo Btv-8, registrati sul territorio della Valle d’Aosta. Il dato è emerso ieri, 19 settembre, in Consiglio Valle, durante le interpellanze ispettive del Rassemblement Valdôtain e della Lega Vallée d’Aoste.

“Il settore zootecnico valdostano è alle prese con le indicazioni operative per la movimentazione delle specie sensibili all’interno del territorio regionale emanate in seguito all’insorgere della Bluetongue, che è una malattia infettiva non contagiosa dei ruminanti (bovini, ovini, caprini) trasmessa da insetti – ha introdotto il Consigliere di RV, Dino Planaz -. Chiediamo innazitutto se sia stato previsto un piano di rimborso sulle misure di controllo e di gestione per contenere i focolai. Se in caso di blocchi a seguito di animali positivi è previsto un risarcimento alle aziende che non possono commercializzare i propri animali. Infine, se si intende procedere alla revisione dell’attuale protocollo di movimentazione delle specie sensibili per la gestione dei focolai di Bluetongue”.

A chiedere conto al Governo regionale anche il Vicecapogruppo della Lega Vd’A, Erik Lavy, che ha voluto conoscere “la prassi da seguire in merito alla demonticazione degli animali dagli alpeggi e se si intenda – per la prossima stagione estiva – procedere con la vaccinazione preventiva di bovini, ovini e caprini”.

A rispondere, per conto della Giunta regionale, spetta all’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi: “In Valle ad oggi sono confermati 15 focolai. La scelta pensata, condivisa e agita di testare ogni animale da movimentare tramite test Pcr segue il principio di massima tutela ed è normale che, aumentando il numero di test, aumentino anche i focolai rilevati consentendoci di circoscriverli. Le misure di riduzione del rischio che abbiamo intrapreso sono diventate best-pratice a livello nazionale e stanno consentendo la movimentazione da vivi delle specie sensibili al contagio”.

L’obiettivo – aggiunge Marzi – è stato quello di salvaguardare l’impegno degli allevatori e delle associazioni tutelando, nel contempo, la salute degli animali. I risultati attuali sono stati raggiunti grazie all’approccio molto severo che abbiamo adottato ancor prima della presenza di focolai in Valle. Come indicato nella nota della veterinaria regionale dello scorso 30 agosto, tutte le movimentazioni per demonticazione degli animali delle specie sensibili alla Bluetongue, sia all’interno del territorio regionale, che verso il Piemonte, possono avvenire fermo restando l’obbligo di:

  • applicare un prodotto con effetto insetto repellente almeno 48 ore prima della partenza;
  • effettuare trattamento insetticida dei mezzi di trasporto;
  • generare il modello 4 informatizzato;
  • monitorare i segni clinici da parte dell’allevatore, sia prima della partenza che una volta rientrati nello stabilimento, con immediata segnalazione in caso di sospetti”.

L’Assessorato e la Struttura complessa sanità animale dell’Ausl – conclude l’Assessore – stanno valutando di fare ricorso alla vaccinazione massiva durante la stagione invernale, così da fornire la protezione per la prossima stagione vettoriale visto che il vaccino ha una efficacia, in termini di copertura, di circa 6 mesi ed è comunque sconsigliata in questo periodo di massima diffusione virale“.