Sabato 18 ottobre piazza Chanoux ha ospitato l’Open day della Protezione Civile regionale, una giornata dedicata alla memoria, alla prevenzione e alla partecipazione. L’iniziativa ha riunito operatori, volontari e cittadini per raccontare da vicino il sistema di sicurezza e soccorso della Valle d’Aosta.
L’edizione 2025 ha assunto un valore particolare: ricorrono infatti i 25 anni dall’alluvione dell’ottobre 2000, una delle pagine più difficili nella Storia recente della regione. Durante la cerimonia di apertura, presieduta anche da Renzo Testolin, è stato osservato un momento di raccoglimento in ricordo delle vittime e dei danni provocati da quella calamità.
“La memoria come impegno per la prevenzione – ha affermato il Presidente della Giunta Testolin -, perché quella tragedia ha inferto una ferita profonda alla nostra comunità. Il suo ricordo non è solo un atto dovuto, ma un monito che deve guidare ogni nostra azione futura. In un contesto alpino come il nostro, la forza della natura non ammette distrazioni: solo trasformando il dolore in vigilanza costante potremo costruire una Valle d’Aosta più sicura e resiliente”.
All’iniziativa hanno partecipato le strutture istituzionali regionali, le organizzazioni di volontariato iscritte agli elenchi territoriale e nazionale, i gruppi giovanili, i radioamatori valdostani, il Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta (CODIVDA) e i punti ristoro di ANA e ANPAS. Numerose le attività dedicate ai bambini, con laboratori e simulazioni per avvicinarli ai temi della sicurezza e dell’autoprotezione.
Il capo della Protezione Civile valdostana, Valerio Segor, ha sottolineato che la manifestazione si inserisce nella Settimana nazionale della Protezione Civile, dedicata alla diffusione della cultura della prevenzione:
“I fenomeni alluvionali, le frane, le valanghe o i rischi di origine antropica non sono minacce astratte – ha ricordato Segor – ma realtà che possiamo affrontare solo con conoscenza e preparazione. Il nostro sistema è cresciuto molto, ma il rischio zero non esiste. Di fronte ai cambiamenti climatici dobbiamo continuare a investire in prevenzione e consapevolezza, per costruire insieme una comunità più resiliente”.
L’Open day si è così trasformato in un momento di condivisione tra istituzioni e cittadini, unendo ricordo e futuro nel segno del motto ‘Uniti per proteggerci’.