La faglia che divide la sinistra radicale regionale è sempre più netta. L’ultimo caso ruota intorno all’eredità simbolica dell’ex Espace Populaire, il circolo alle porte di Aosta est che per anni ha rappresentato un punto di ritrovo per l’area.
E non è andato giù a Valle d’Aosta Aperta l’annuncio di ieri che dei candidati – che rivendicano l’eredità dell’Espace – si candideranno come indipendenti nella fila di AVS-Rete Civica, ovvero la lista guida dal Consigliere regionale uscente Chiara Minelli e dal sempre verde Elio Riccarad.
A farsi portavoce del malessere è Alexandre Glarey, altro militante storico dell’estrema sinistra aostana, anch’egli nel direttivo dell’associazione ‘Saperi&Sapori’ che ha gestito il circolo. A differenza di altri, Glarey sta militando in Valle d’Aosta Aperta, per questo contesta una sorta di “usurpazione” dell’eredità di simbolica dell’Espace Populaire.
“L’esperienza di Espace Populaire è durata quasi venti anni, frutto dell’impegno dei soci delle cooperative che si occupavano della ristorazione e del volontariato dei tanti che hanno contribuito ad organizzare iniziative ricreative, culturali e politiche. A curare gli eventi, fin dalle origini, è stato il circolo ARCI Saperi&Sapori a.p.s”, introduce sul proprio profilo Facebook.
Una vicenda, quella dell’Espace, che Glarey non esita a definire conclusa, sottolineando poi: “siamo sempre felici se qualcuno decide di occuparsi di politica, ma precisiamo che l’Espace Populaire non è riconducibile a nessuna forza politica o partito in particolare. L’Espace era un progetto aperto di socialità e confronto. L’Espace è stato attraversato da tutti i colori della Sinistra: dall’anarchia fino alla sinistra riformista. E poi c’era chi veniva anche solo per condividere musica e buon cibo”.
E conclude, anche a nome dell’ex direttivo del circolo: “auguriamo un buon lavoro a chiunque si impegni per gli ideali di giustizia e uguaglianza, ma l’Espace resti libero come è sempre stato”.