Continua serrato anche stamattina il dibattito in Consiglio regionale, che si accinge a varare il nuovo Governo Testolin supportato da Union Valdôtaine, Autonomisti di Centro (che ora raccolgono Stella Alpina, Rassemblement Valdôtain e Azione) e Forza Italia. Fuori invece Pour l’Autonomie.
Diverse le posizioni aula: il PD segnala la presunta svolta a destra unionista, le destre annunciano un’opposizione costruttiva ma evidenziano la scorrettezza subita da Forza Italia, agli azzurri invece parlano di svolta storica. Tutti però si dichiarano federalisti doc, tanto che alcune forze nazionali – vedasi Fratelli d’Italia Vd’A – sono state escluse a priori da qualsiasi ipotesi di Governo in quanto prive del necessario retroterra autonomista.
Eppure a ben vedere l’unica forza politica che oggi attacca direttamente e concretamente il sitema regionalista, compresi gli Statuti speciali, sta per sedersi al Governo autonomista senza destare scandalo alcuno in maggioranza. E questa forza politica si chiama Azione, rappresentata a livello locale da Leonardo Lotto, pronto a diventare uno dei più giovani Assessori regionali di sempre a soli 26 anni.
Il leader di Azione, il caustico Carlo Calenda, non ha mai risparmiato critiche al sistema regionalista preferendogli un franco centralismo che metterebbe fine – a suo dire – alle clientele, ai malanni della Sanità e financo alle baronie feudatarie che si sono create in Italia. Insomma, il più acuto e duro nemico delle regioni e delle autonomie si appresta a sedere in maggioranza in Valle d’Aosta, insieme agli autonomisti di provata fede, senza che alcuno segnali una certa problematicità nel passaggio politico.
Un vero precedente – e record – quello di Azione, che da partito più centralista d’Italia riuscirà a sedersi fra i banchi del Governo della Regione Autonoma Valle d’Aosta.




