Si sono già visti all’opera, alla “prima”, i professionisti della politica. Quelli che – durante tutta la campagna elettorale – non hanno mai smesso di ricordare agli elettori di aver governato da sempre e per questo avrebbero dovuto continuare a farlo, quasi fosse un diritto di successione.
Passare il testimone ad una coalizione nuova, la guida della città a questi inesperti e populisti di destra, sia mai. Gli sfidanti porterebbero senz’altro piaghe e locuste. E la narrativa – seppur per un lievissimo soffio – pare aver funzionato di nuovo.
Ma al primo Consiglio comunale di Aosta utile, i nostri professionisti della politica hanno dato seguito a ciò che sanno fare meglio, o almeno con più facilità: alzarsi lo stipendio. La parcella per tutto questo professionismo a servizio della collettività deve essere adeguata.
Non fraintendetemi: il mio non è un discorso pauperista, i risultati e la buona amministrazione – quando ci sono – vanno riconosciute e remunerate. Ma ad ora non si era visto davvero nulla di queste queste fantomatiche qualità, nemmeno l’insediamento.
Una giornata abbastanza surreale quella ieri in Consiglio comunale: dopo che la maggioranza ha esposto il proprio programma generale – in cui le soluzioni sarebbero raddoppiare i tavoli di concertazione, i piani pluriennali (come se non fossero abbastanza) e le burocrazie a carico degli uffici – ha poi ha varato il premio di produzione più rapido di sempre. Un premio di produzione che arriva prima ancora di aver prodotto qualcosa, brutto o buono che sia.
Ecco se il buongiorno si vede dal mattino, non è un segnale incoraggiante per la città.
Io pertanto resto fra i non professionisti della politica, devolvendo l’aumento. Tanto che – peraltro – tornerò alla mia attività principale: scrivere su questo giornale. L’avevo interrotta perché non volevo esporre la testata a polemiche durante la campagna elettorale. Ancora meno, avvantaggiarmi.
Ma ora non vedo conflitti, scrive e agire assieme: una vera forza da usare con senno e che – spero – di saper orientare secondo coscienza e giustizia.
Torno qui, anche su AostaNews24, proprio adesso che il giornale andrà incontro a un periodo profondamente incerto e di ristrutturazione. Ma se ci sarete voi, ci sarà io. E anche AostaNews24.
Con lo stesso spirito di sempre, di quando ero un ragazzino: rompere gli schemi e una certa gerontocrazia valdostana.
Giuseppe Manuel Cipollone
 
				 
													 
				




