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Caos CVA, rispunta l’ipotesi di un dossieraggio a danno dell’azienda: ma in questo conflitto, chi combatte contro chi?

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di Giuseppe Manuel Cipollone

Che il fatto potesse essere grosso lo si era intuito già ieri, dalle tinte che il nuovo comunicato stampa della Lega Vallée d’Aoste aveva assunto al termine della IV Commissione consiliare. In quella sede il Carroccio ha chiesto alla Commissione di acquisire atti e verbali – in proprio possesso – frutto di un’azione ispettiva (art. 116 del funzionamento del Consiglio Valle) alla luce di quanto riportato da una lettera notificata da CVA ai vertici del Governo regionale il 26 novembre 2024.

Nella lettera i vertici CVA avevano segnalato – al Presidente della Regione Testolin, al Presidente del Consiglio regionale Bertin e per copia conoscenza ai Capogruppo – una presunta violazione del segreto d’ufficio da parte di chi ha avuto accesso a informazioni privilegiate sull’azienda.

Un ennesimo colpo di scena, nell’affaire CVA, che sempre più assume anche le tinte di uno scontro politico tutto interno all’Union Valdôtaine, in cui diversi eletti del Leone Rampante – in posizioni diverse – stanno a mano a mano comparendo in questa intricata vicenda. A replicare con solerzia all’annuncio leghista, però, prima di tutto è stata un’esponente dell’opposizione – segnatamente Chiara Minelli di Rete Civica – che ha subito specificato come il richiamo alla lettera di CVA contenuto nella nota stampa della Lega fosse del tutto strumentale.

Una vicenda – secondo la Minelli – ben diversa da come sarebbe stata descritta dalla Lega (che aveva parlato di reticenze da parte della maggioranza nell’approfondire i contenuti della missiva aziendale). Tema invece già pienamente spiegato dal Presidente Bertin all’indomani della lettera, durante un Consiglio Valle, in cui quest’ultimo avrebbe chiarito come nessuna indagine sarebbe potuta essere esperita nei confronti Consiglieri regionali, né su come essi siano venuti in possesso di eventuali materiali alla base delle proprie azioni ispettive. Una tesi quella di Rete Civica diametralmente opposta a quella leghista, che sostiene anzi come Chiara Minelli sia finita vittima di un’accusa “dai toni intimidatori” da parte di CVA, ma in ogni caso già chiarita ampiamente in sede di Consiglio Valle.

E in questo quadro di guerriglia, apertosi dopo la lettera dell’ex n°1 di Finaosta Nicola Rosset, che ora si annuncia un nuovo presunto episodio di fuga di notizie sensibili. Questa volta a danno di CVA.

Secondo una prima ricostruzione, ieri in Commissione si è andati ad introdurre uno scenario che – se venisse confermato – potrebbe costituire un vero e proprio episodio di dossieraggio subito da CVA. Episodio da cui sarebbe scaturita anche una successiva indagine interna all’azienda.

Protagonista della soffiata un membro del Collegio sindacale di CVA EOS, che avrebbe fatto trapelare carte aziendali riservate, tra le quali i reali emolumenti dei vertici di CVA divenuti in seguito oggetto di polemica politica. Presunto destinatario del dossier un Assessore in Giunta, ma difficile vederci chiaro in un panorama ancora torbido.

Ecco lo scenario aperto, seppur con molta cautela, da parte leghista. Lega che scrive infatti nella nota – tra le altre cose – un passaggio evocativo: “(…) ora siamo in possesso di elementi molto circostanziati che chiariscono le dinamiche e confermano i nostri dubbi sulle ingerenze della politica”.

Al momento è ancora grande il caos, ed è facile restare disorientati in questa vicenda su chi sta combattendo contro chi. Da un lato, negli ultimi mesi, abbiamo saputo di una lettera dell’ex Presidente di Finaosta Nicola Rosset in cui lamentava delle pressioni improprie da parte di alcuni membri dell’ex Giunta regionale Lavevaz. Poi – sull’onda della notizia – un recente Consiglio regionale ad aprile si è focalizzato sulle presunte opacità aziendali, imponendo a CVA di trasmettere dei dossier in modo capillare sulla propria governance aziendale. Dossier tracciati che diversi Gruppi consiliari hanno ritenuto opportuno non ritirare, per non finire parte di qualche potenziale e ulteriore fuga di notizie. E infine un presunto conflitto di interesse – finito sui giornali – del Presidente della IV Commissione, l’unionista Roberto Rosaire, ancora non ben definito però nei contorni.

Ed ora quest’ultimo episodio, in via di chiarimento, ma che segna un’ulteriore escalation nel conflitto politico che gira intorno alla più grande società partecipata regionale.

Giuseppe Manuel Cipollone

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