Una grande novità punta a portare all’avanguardia e sul panorama internazionale la Distilleria Saint-Roch, azienda territoriale che trova radici fin dall’ottocento e ha visto generazioni della famiglia Rosset avvicendarsi al timone.
Con questo spirito lo storico stabilimento a Quart ha presentato gli importanti ammodernamenti degli impianti di distillazione, con un investimento complessivo di 2 milioni di euro, così come afferma il titolare Nicola Rosset. Le migliorie permetteranno alla distelleria che produce i distillati Saint-Roch – insieme a quelli marchiati Levi e Ottoz – potenzialmente di triplicare la propria capacità produttiva, ampliando la gamma dei prodotti.
Allo storico impianto da 500 litri è stato infatti affiancato un nuovo alambicco a colonna dalla capacità di 1000 litri, portando la capacità totale a 1500 litri, con importanti migliorie in termini di quantità di vinacce distillabili e, di conseguenza, con una migliore resa in termini di “freschezza”, genuinità e qualità del prodotto. A descrivere le qualità organolettiche dei prodotti l’enologo Matteo Moretto.
Una rinnovata capacità produttiva però abbinata ad un efficentamento energetico ecosostenibile – così come spiega Alessandro Rosset – che vede l’azienda soddisfare una parte considerevole del proprio fabbisogno energetico da fonte solare, a basso impatto ambientale. Già dal 2012 un potente impianto fotovoltaico sul tetto dello stabile – ampliato nel tempo – garantisce alla distilleria gran parte della potenza necessaria per i processi produttivi, con la capacità nei mesi estivi di rendere anche una eccedenza energetica alla rete.
Spazio poi alle prospettive internazionali dei brand, che proprio negli ultimi anni stanno vivendo una fase grande di rilancio. Così come descritto da Angelo Sarica che si occupa della vendita agli acquirenti internazionali e che preannuncia novità di rilievo in vista dell’autunno.
Aggiunge il titolare Nicola Rosset, ricordando i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti: “La tutela e la valorizzazione del territorio sono da sempre un punto di forza per la nostra azienda. Siamo convinti che l’eccellenza e l’unicità della nostra regione siano elementi di grande qualità e che per questa ragione vadano tutelati e promossi. In questa direzione abbiamo lavorato in questi anni lungo un percorso di cui questo ultimo ammodernamento rappresenta solamente il passo più recente“.
“Siamo certi – conclude Rosset – che questo nuovo impianto, facendo anche fronte all’espansione vitivinicola valdostana, ci permetterà di rispondere al meglio ad una sempre maggiore richiesta del mercato, anche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, come ad esempio il primo whisky valdostano di cui abbiamo già avviato una prima distillazione e che, dopo un affinamento di due anni, potremo proporre sul mercato“.