La Procura di Aosta ha concluso le indagini sulle circostanze della tragica valanga che il 13 aprile 2023 ha travolto e ucciso tre aspiranti guide alpine – Sandro Dublanc, Lorenzo Holzknecht ed Elia Meta – nella zona del colle della Tsanteleina, tra la Val di Rhêmes e il confine francese. Matteo Giglio, 50 anni, guida alpina e unico sopravvissuto, è ora indagato per omicidio colposo plurimo. Egli è anche l’unico testimone oculare della tragedia.
Inizialmente la Procura aveva avanzato una richiesta di archiviazione per la sua posizione. Tuttavia, a seguito della presentazione di una memoria da una parte offesa nel settembre 2023, tale richiesta è stata revocata. La Procura ha così disposto una perizia con incidente probatorio per chiarire le circostanze dell’accaduto.
In particolare, ad esser contestati dal PM Giovanni Roteglia sono il mancato uso di zaini con sistema airbag, che avrebbero ridotto il rischio di vittime, così come le modalità di discesa. La perizia, infatti, avrebbe evidenziato come il gruppo si fosse addentrato nel canalone con una modalità “a tappe”, senza attendere che ciascuno dei componenti avesse completato il percorso prima di iniziare la discesa del successivo.
Giglio nel momento dell’incidente aveva tentato il soccorso, provando anche a disseppellire parzialmente i corpi. Un primo racconto del sopravvissuto sosteneva che la valanga si era innescata quando uno fra i tre allievi era passato su un accumulo di neve ventata, area che gli altri membri del gruppo avevano invece evitato percorrendo il centro del canalone. In mancanza di elementi contrari, la Procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione del fascicolo.
Ora invece la richiesta è stata rivista in una formulazione di accusa per omicidio colposo a carico di Giglio.