REDAZIONE@AOSTANEWS24.IT

UE, per le elezioni mutuo sostegno tra Adu e SI: presentato il candidato Andrea John Déjanaz

Picture of di Redazione

di Redazione


Un progetto alternativo alle destre sovraniste e liberiste in Europa, opposto al modello ugherese. E non è un caso che nella lista di Sinistra Italiana vi sia candidata Ilaria Salis che da un anno è reclusa e sotto processo proprio nel paese magiaro.

E’ in questa lista che si candida – come espressione territoriale di Adu – il valdostano Andrea John Déjanaz, presentato martedì 30 aprile presso la sede di Vd’A aperta.

Ad accoglierlo l’ex Consigliere regionale, Daria Pulz, che lo definisce: “il candidato più giusto, per il momento più sbagliato”. Il riferimento chiaro è alla possibilità di uno sfondamento dei partiti consevartori nel Parlamento europeo. Déjanaz è un attivista di un circolo Arci torinese.

“Ho accettato questa candidatura per l’urgenza che sento sul tema della crisi climatica, una crisi fondamentalmente anche sociale. L’Europa di oggi è liberale, molti ricchi sono sempre più ricchi mentre i poveri sempre più poveri. Per questo questo malessere si sta rischiando uno scivolamento a destra, ma noi siamo qui per proporre un’altra via”, introduce il candidato.

Che poi continua: “per noi è importantissimo rispettare le aree naturali, penso a Cime Bianche nella nostra regione. Serve una re-industrializzazione europea che metta al centro il settore del green. Per esempio un settore automotive che si concentri sul trasporto pubblico green”.

“Ci vogliono poi politiche di pace europee, che sia una pace vera e non una pace armata. A mio avviso, L’Europa deve spingere di più verso un cessate il fuoco. La nostra idea di UE è più unita, un’Unione dove in tutti i paesi vigano i diritti sociali e civili”.

Nell’intervento del candidato di Adu, spazio anche ai temi dell’agricoltura e sul rischio che porta la Direttiva Bolkestein per il rinnovo delle concessioni. “Noi andremo a criticare la fiscalità dell’UE, troppo diversa fra i Paesi membri che si trovano in concorrenza fra loro. Questo rimane un tema che deve essere messo in agenda, è intollerabile che ci siano 27 sistemi fiscali diversi, avvantaggiando le speculazioni delle imprese”, conclude Déjanaz.