La riapertura del Traforo del Monte Bianco, prevista per il 12 dicembre dopo oltre tre mesi di stop, non chiude il capitolo sui futuri lavori di risanamento della galleria. Sul tema le incertezze restano e – secondo Alleanza Verdi e Sinistra – riguardano soprattutto il metodo con cui le istituzioni valdostane stanno gestendo il confronto con i territori maggiormente interessati.
A seguito della risposta del Presidente della Regione Renzo Testolin ad un’interpellanza discussa in Consiglio il 2 dicembre, il gruppo AVS ha deciso di avviare una propria indagine conoscitiva nelle comunità della Valdigne, incontrando amministrazioni locali e associazioni economiche. L’obiettivo è raccogliere opinioni e valutazioni sulle due ipotesi al vaglio della Commissione intergovernativa italo-francese (CIG), chiamata a definire la modalità di prosecuzione dei lavori sulla volta del tunnel.
Le opzioni in campo – ricordano i Consiglieri regionali Chiara Minelli ed Eugenio Torrione – sono due: la chiusura annuale del traforo per 15 settimane, da ripetere per 15 anni, oppure una chiusura totale continuativa della durata di tre anni e mezzo. Scenari molto diversi che, sottolineano, “comportano implicazioni rilevanti per le attività economiche e per la mobilità transfrontaliera”.
Secondo AVS, il versante francese e quello valdostano non si starebbero muovendo con lo stesso approccio. “Si è creata una divaricazione netta fra i due Prefetti che siedono nella CIG” – spiegano in una nota Minelli e Torrione -. Il Prefetto dell’Alta Savoia ha sollecitato gli eletti a promuovere una consultazione sul versante della valle di Chamonix, mentre in Valle d’Aosta il Presidente della Regione, che esercita funzioni prefettizie, non ha sentito né intende sentire i vari soggetti valdostani”.
La divergenza sarebbe emersa con chiarezza proprio dalla risposta fornita in Consiglio regionale da Testolin. “Nessun Comune, nessuna associazione di operatori economici e neppure il Consiglio è stato coinvolto nella valutazione sulle due opzioni”, affermano i Consiglieri di AVS. Una circostanza che, secondo il gruppo, lascia aperti interrogativi sulla posizione che la Regione porterà al tavolo della Commissione intergovernativa, chiamata a pronunciarsi nelle prossime settimane.
Da qui la decisione del gruppo di intervenire autonomamente: “da oggi – spiegano ancora Minelli e Torrione – avvieremo una serie di incontri con amministratori, associazioni e cittadini della Valdigne. Riferiremo pubblicamente gli esiti del nostro lavoro, così da offrire un contributo trasparente e partecipato alla scelta che dovrà essere compiuta”.




