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TAC al gatto, il caso monta da giorni: arriva anche in Consiglio Valle

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di Redazione

Il caso della TAC fatta al gatto presso l’ospedale U.Parini di Aosta, condotta dal radiologo Gianluca Fanelli, è scoppiato da giorni, travalicando stampa e social – dove gran parte degli utenti si sono schierati proprio a favore del medico – finendo in due filoni di indagine disitinti: da un lato un procedimento interno all’USL, che ha fatto sapere di aver riunito in prima istanza la Commissione ispettiva; dall’altro la Procura che ha aperto un dossier sulla vicenda ed ha dato mandato ai Carabinieri del NAS di indagare su eventuali illeciti. Sullo sfondo, poi, gli Ordini professionali dei Medici e dei Veterinari, che per il momento hanno diramato dei comunicati di condanna dell’episodio e si sono detti pronti ad azioni successive.

Insomma, non un bel momento per il dott. Fanelli che sta subendo una gogna pubblica per una bravata fatta su un’onda emotiva e che fortunatamente non ha avuto conseguenze per nessuno. Il medico ha inoltre già fatto sapere di essere disposto a rinfondere eventuali costi per la prestazione strumentale e/o ulteriori aggravi.

Ma la vicenda non poteva non diventare anche un caso politico, vista la posizione personale dei due professionisti che parrebbero coinvolti. A portarla in Consiglio Valle è stato PCP, in particolare il Consiglire Erika Guichardaz, che coglie l’occasione per chiedere al Governo regionale chiarimenti sulle misure adottate dall’USL nei confronti del medico, nonché le misure previste dall’Azienda sanitaria affinché vengano rispettate le regole di trasparenza sull’uso delle risorse pubbliche.

A rispondere è stato l’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, che ha confermato l’avvio di verifiche sull’episodio interne all’Azienda sanitaria e la trasmissione della segnalazione alla Procura della Repubblica. L’indagine dovrà accertare eventuali violazioni di carattere penale, mentre sul piano amministrativo è stato coinvolto l’Ufficio provvedimenti disciplinari, già riunitosi il 10 febbraio per avviare l’istruttoria.

L’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi

“Se emergeranno elementi a supporto delle presunte violazioni – ha precisato Marzi – l’Ufficio procederà con la contestazione degli addebiti e la convocazione del medico per un’audizione in contraddittorio. Solo successivamente verranno comminate eventuali sanzioni”.

Che il contesto sia difficile – vista anche la cronica carenza di personale – è chiaro anche a PCP, che infatti attraverso il Consigliere Chiara Minelli in chiusura sottolinea: “(…) nel caso si arrivasse ad una sospensione del medico, ci si attivi fin d’ora per trovare una soluzione alternativa, perché questa vicenda non deve andare ulteriormente a scapito delle persone che sono in lista di attesa, anche per la radiologia, le risonanze e le TAC“.

Il rischio in vista, in effetti, è di mandare ancora più in sofferenzza un reparto – quello di radiologia – notoriamente saturo di lavoro.

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