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Stefano Ferrero dopo l’annuncio della terza dose per fragili: “Non ci sto, ho avuto pesanti conseguenze dal vaccino”

Ieri l’Azienda Sanitaria valdostana ha annunciato l’inizio della campagna vaccinale per la terza dose rivolta ai soggetti ritenuti fragili, come gli immunocompromessi, ed oggi sul profilo Facebook di Stefano Ferrero – ex Consigliere regionale, noto anche per aver avuto problemi di salute – è comparso un post che suona un po’ come un ‘j’accuse’.  

Nel messaggio, infatti, Ferrero sostiene di aver avuto importanti conseguenze sulla propria salute dopo la regolare somministrazione delle prime due dosi di vaccino. “E’ tutta colpa dei pipistrelli! Così era iniziata la valanga di ca**ate che ci hanno spacciato come informazione dall’inizio del COVID 19. Tra mezze verità, imprecisioni, supposizioni: si, no, forse…ci siamo sbagliati…“, scrive l’ex Consigliere. E continua: “Ora siamo al Green Pass obbligatorio, tradotto vaccinazione obbligatoria, e alla terza dose alla categoria dei cosiddetti ‘fragili’. Io appartengo alla categoria dei fragili in quanto paziente oncologico e immunodespresso con farmaci“.

Stefano Ferrero dice di essersi sottoposto alle prime due dosi di vaccino, pur fra qualche reticenza, dopo essersi consultato con i propri medici, ma che d’ora in avanti si opporrà alla somministrazione della terza dose. “Non voglio firmare di nuovo quel foglio che dice che se avrò problemi saranno tutti cavoli miei. Si perchè la vaccinazione mi ha creato un grandissimo problema come lo ha creato ad altre migliaia di persone nelle mie condizioni“, ha sostenuto.

A riprova l’ex Consigliere ha portato la sua esperienza personale, scrivendo: “Il mio sistema immunitario ha avuto una reazione sproporzionata facendomi tornare alla situazione critica di quattro anni fa con problemi e necessità di aumentare i farmaci di mantenimento. Perchè nessuno ne parla di questi effetti? Perchè i “fragili” in prima linea a fare nuovamente da cavie con il rischio di avere effetti collaterali molto gravi?“.

Parole molto dure, che riflettono anche il disappunto nei confronti di un governo italiano “sempre più simile all’Armata Brancaleone” che – a sua detta – sta percorrendo una via liberticida molto rischiosa. Ferrero, ad onor del vero, puntualizza anche di non essere contro i vaccini in assoluto, ma di chiedere garanzie per non essere considerati solo “dei numeri“. 

Se avessi saputo che il prezzo da pagare dopo la vaccinazione era quello di tornare alla situazione di qualità di vita schifosa post trapianto dopo anni di lotta e di sacrifici io avrei voluto avere il mio sacrosanto diritto democratico di rischiare e non avrei fatto il vaccino (con le necessarie cautele di prevenzione nei confronti degli altri e alcune rinunce da parte mia ben inteso). Uno dei “fragili” che si è rotto le palle!“, ha concluso con una punta di sconforto umano. 

Giuseppe Manuel Cipollone