L’agricoltura valdostana ha bisogno di lavoratori stagionali per garantire la conduzione degli alpeggi, la cura degli animali e la preparazione della fontina.
In seguito all’annuncio di un nuovo decreto flussi da parte del Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, Coldiretti Valle d’Aosta sottolinea la necessità di velocizzare il rilascio dei nulla osta per consentire ai lavoratori extracomunitari, già ammessi all’ingresso con il decreto flussi pubblicato a gennaio, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole al più presto.
“Le nostre aziende zootecniche – sottolinea Alessio Nicoletta, Presidente di Coldiretti Valle d’Aosta – hanno bisogno dei lavoratori richiesti ma, ad oggi, non sono stati ancora rilasciati i nulla osta da parte degli Sportelli Unici. Una situazione che potrebbe mettere in difficoltà gli allevatori alle prese con un momento non facile visto l’aumento dei costi di produzione”.
La presenza di lavoratori stranieri è diventata strutturale nell’agricoltura italiana dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che rappresentano piu’ del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti.
“Si tratta di lavoratori agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul territorio – sottolinea Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta –, al punto da diventare indispensabili per l’attività di molte aziende nostrane. In molti casi sono nati veri e propri rapporti di amicizia che garantiscono una buona integrazione di questi lavoratori nella comunità valdostana”.
Coldiretti ribadisce la necessità di consentire il lavoro temporaneo nei campi anche ai percettori di ammortizzatori sociali, agli studenti e ai pensionati italiani con strumenti concordati con i sindacati.
A questo proposito chiede “un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro”.




