L’ospedale Beauregard sarà il nuovo centro sperimentale della sanità valdostana. È quanto previsto dal protocollo d’intesa triennale firmato tra l’USL della Valle d’Aosta e il Politecnico di Torino, che avvia una collaborazione strutturata per accelerare la transizione digitale del sistema sanitario regionale.
L’accordo punta a testare tecnologie avanzate in un contesto reale prima di una possibile estensione all’intero ospedale regionale. Per dimensioni e caratteristiche organizzative, il Beauregard è stato scelto come luogo ideale per sperimentare strumenti dedicati alla sicurezza degli operatori, alla movimentazione dei pazienti e alla semplificazione dei percorsi interni.
Tra le prime soluzioni che verranno introdotte figurano un esoscheletro per la movimentazione sicura dei pazienti (studiato per ridurre il rischio di traumi agli operatori) e un sistema robotico capace di agganciare e trainare i letti durante gli spostamenti. Accanto a queste tecnologie verrà sviluppata una mappa intelligente basata su sensori distribuiti nell’ospedale, che guiderà visitatori e degenti tramite sistemi di navigazione assistita.
La soddisfazione dell’USL regionale
Il DG dell’USL, Massimo Uberti, ha voluto sottolineare il valore strategico della collaborazione: “anche grazie a questo protocollo potremo accelerare i processi di digitalizzazione, migliorare la sicurezza degli operatori e offrire servizi più moderni ed efficienti ai nostri cittadini”.
Un obiettivo condiviso dall’Assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi, che commenta: “la salute della nostra comunità passa anche attraverso le migliori collaborazioni possibili. Se questa collaborazione porta con sé innovazione e semplificazione, il risultato per la nostra Valle è ancora maggiore”.
Dal punto di vista operativo, il Beauregard diventerà quindi un banco di prova per soluzioni destinate a migliorare sia il lavoro del personale sia l’esperienza dei pazienti.
“Questa collaborazione ci offre l’opportunità di sperimentare tecnologie avanzate in un contesto reale e di valutarne l’impatto – spiega l’ingegner Davide Emanville, responsabile scientifico dell’accordo per l’Azienda USL –. L’obiettivo è costruire un modello replicabile ed estendibile a tutto l’ospedale regionale”.
Ma soddisfazione arriva anche dal Politecnico di Torino, per il quale l’intesa rappresenta un’importante occasione di trasferimento tecnologico.
“Mettere la tecnologia al servizio delle persone, in particolare in ambito sanitario, è una delle sfide più importanti del nostro tempo – ha osservato il professor Massimo Ruo Roch, responsabile scientifico per l’ateneo –. Questo progetto ci consente di lavorare su obiettivi condivisi, con un impatto diretto sul territorio”.




