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Rini “Basita che quello che resta della maggioranza passi il suo tempo ad attaccare me invece di cambiare marcia nella gestione dell’emergenza”

di Redazione

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Prendo atto con profondo rammarico della polemica che alcuni gruppi consiliari hanno voluto sollevare in merito alle mie dichiarazioni in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome” così replica il Presidente del Consiglio Emily Rini ai gruppi AV, UV, SA, RC-AC e al Consigliere Barocco.

Ho già specificato il tenore del mio intervento alla Conferenza dei Presidenti – dice Rini – con i miei colleghi delle altre Regioni ci siamo confrontati sull’emergenza sanitaria in atto e ritengo che sia mio dovere rappresentare la nostra situazione nei tavoli istituzionali a cui partecipo. Una situazione che è drammatica e non sono io a dirlo ma sono i numeri impressionanti che ogni giorno il bollettino regionale dell’Unità di crisi ci consegna. Fa specie, quindi, che si stupisca chi invece dovrebbe avere ben presente la gravità della situazione perché la gestisce.»

Una  classe politica che utilizza ogni mezzo per alzare il livello di tensioneNon credo che siano le mie parole dette in Conferenza dei Presidenti ad allarmare la popolazione: sono piuttosto i comunicati scomposti di alcune forze politiche a innalzare il livello di allarme, di disorientamento e di sfiducia nei confronti di una classe politica che utilizza ogni mezzo per alzare il livello di tensione. Da qui il mio grande dispiacere, perché in questo momento la nostra comunità avrebbe bisogno di tutto tranne che di battibecchi tra i politici. E sono personalmente basita nel constatare che quello che resta della maggioranza passi il suo tempo ad attaccare me e le mie dichiarazioni – di cui come sempre mi assumo la responsabilità – invece di cambiare marcia nella gestione dell’emergenza”.

È forse un male confrontarsi con le altre Regioni e chiedere aiuto a chi si è reso disponibile a darlo?” si chiede il Presidente Rini chee conclude “La mancata condivisione con l’Unità di crisi deriva proprio da chi ha disatteso un voto unanime della Capigruppo che chiedeva il coinvolgimento del Presidente del Consiglio”.