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Respinto il ddl in sostegno dei celiaci, Marzi: “proposta non fattibile”. Ma la Lega non ci sta

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Nella seduta odierna, del 5 novembre, il Consiglio Valle ha respinto – con 19 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 16 a favore (Lega VdA, RV, FI, PCP) – una proposta di legge in materia di interventi a favore delle persone affette da celiachia.

Il testo era stato presentato dal gruppo della Lega Vallée d’Aoste e prevedeva la facoltà di destinare alle persone affette da celiachia una somma annuale di importo fisso, erogata mensilmente dall’USL regionale, destinata all’acquisto dei prodotti senza glutine.

A presentare l’iniziativa il Capogruppo del Carroccio, Andrea Manfrin, che esposto all’aula la proposta di legge: “L’intervento si inserisce a supporto dell’essenziale terapia della celiachia, ma il costo dei prodotti senza glutine è particolarmente elevato: ecco perché (…) è prevista l’erogazione gratuita degli alimenti sostitutivi, per mezzo di buoni somministrati forniti dal Servizio Sanitario Nazionale per mezzo della Regione. Uno studio effettuato dall’Osservatorio dell’Associazione italiana celiachia evidenzia come non convenga fare la spesa in farmacia: per l’acquisto di un paniere di 12 prodotti senza glutine scelti tra quelli più venduti e abitualmente consumati da chi è celiaco, la differenza tra supermercati e farmacia è di circa 20 euro”.

Per Manfrin “il valore del buono che viene concesso è quindi pesantemente minacciato dal sovrapprezzo che un acquisto vincolato impone, al quale si aggiunge la difficoltà ad approvvigionarsi perché nella nostra regione gli esercizi convenzionati, diversi dalle farmacie, ad oggi sono solo due, di cui uno ad Aosta e l’altro a Donnas (…)”.

Il dibattito in Aula

Annunciando il voto favorevole del gruppo, il Consigliere di Forza Italia Christian Ganis ha sottolineato: “(…) il gruppo Lega ha presentato questa proposta di legge di grande rilevanza, poiché mira a semplificare l’accesso ai prodotti senza glutine e a garantire una maggiore libertà di scelta. Il punto chiave della proposta riguarda l’erogazione diretta dei fondi che permetterebbe ai celiaci di acquistare in qualsiasi negozio e non solo nelle farmacie convenzionate, ampliando la scelta e – quindi – dando loro una maggiore autonomia e flessibilità nella gestione della dieta. Inoltre, l’erogazione diretta dei fondi contribuirebbe alla semplificazione delle procedure burocratiche che incombono sui soggetti. Questa norma vuole dare maggiore attenzione e centralità a una categoria di persone che spesso si sentono trascurate, consentendo loro una migliore gestione della patologia e della qualità della vita”.

Endorsement alla proposta anche dalla sinistra, con Chiara Minelli (PCP) che ha sottolineato: “nella Provincia di Trento, in Basilicata e ora anche in Sardegna è prevista la possibilità di acquistare i prodotti senza glutine non solo in farmacie ed esercizi convenzionati ma anche nella grande distribuzione, con modalità diverse. Appare quindi una via percorribile e la proposta di legge in discussione può essere realizzabile. (…) Pur mantenendo alcune perplessità sulle modalità di rendicontazione delle spese e sui controlli, che comunque potrebbero teoricamente essere stabilite da specifiche disposizioni, voteremo a favore del testo presentato”.

Doccia fredda, però, dall’Assessore alla Sanità Carlo Marzi, che ha replicato: “le disposizioni in materia di celiachia non sono stabilite a livello regionale ma sono definite da specifico decreto ministeriale in vigore dal 2001 e modificato nel 2016 e 2018. Questo prevede che sia l’USL a rilasciare buoni di credito, secondo criteri fissati a livello statale, per l’acquisto di prodotti privi di glutine a carico del Servizio Sanitario, stabilendo i prodotti rimborsabili e che questi siano erogati direttamente dai centri di cura, dalle farmacie e dagli esercizi convenzionati. La proposta di legge presenta pertanto un’incompatibilità normativa nella modalità di erogazione dei prodotti, così come evidenziato anche dal Direttore della Struttura Semplice farmacia territoriale dell’USL”.

L’Assessore Carlo Marzi

Incompatibile e infattibile, dunque, secondo l’Assessore le nuove modalità proposte dalla Lega: “Per l’USL – continua Marzi – un modello di rimborso basato sulla rendicontazione dei giustificativi cartacei delle spese sostenute dagli assistiti sarebbe anacronistico e ingestibile, sia perché non si potrebbe monitorare efficacemente la congruità delle forniture e la loro qualità sia per la mole ingestibile di controlli manuali”.

Ma l’Assessore Marzi non ci sta a fare la parte del “cattivo” e – dichiarando l’astensione della maggioranza – puntualizza ancora: “(…). L’argomento è al centro dell’attenzione da parte del Tavolo coordinato dal Dipartimento sanità e salute, al quale partecipa attivamente anche l’Associazione celiachia. Sul tema abbiamo importanti novità volte alla digitalizzazione dell’attuale modello di gestione e – quindi – all’apertura della collaborazione con la grande distribuzione. In tal senso, considerati gli approfondimenti svolti e le azioni già in corso, con l’obiettivo di migliorare le risposte agli assistiti, sia all’insegna della semplificazione burocratica sia a garanzia della qualità dei prodotti privi di glutine, abbiamo ritenuto di astenerci su questo testo di legge“.

L’ira della Lega

Rabbia da parte della Lega Vd’A, dopo il respingimento della proposta di legge in sostegno dei celiaci. “L’obiettivo della legge, sull’esempio virtuoso di altre Regioni, era quello di semplificare e migliorare la qualità di vita delle persone affette da questa patologia. La proposta era infatti di versare il buono spettante ai celiaci direttamente sul conto corrente, aumentando così la possibilità di acquistare prodotti ed il valore del buono stesso”, tuona il Carroccio.

Il Capogruppo della Lega in Consiglio Valle, Andrea Manfrin

Spiace che il Governo regionale non abbia compreso l’importanza e la necessità della nostra proposta – ha commentato Andrea Manfrin, il primo firmatario della proposta di legge poi respinta -. Oggi i buoni vengono spesi soltanto in pochi negozi in cui i prezzi sono inevitabilmente alti. Se l’importo venisse versato sul conto corrente il buono sarebbe spendibile ovunque con costi inferiori“.

Stupisce peraltro – conclude il Capogruppo leghista – la presa di posizione del Governo regionale anche alla luce del parere positivo del Consiglio Permanente degli Enti Locali, ovvero le amministrazioni più vicine ai cittadini valutano positivamente la legge. È di tutta evidenza che si è preferito bocciare la proposta perché proveniente dall’opposizione”.

A rimetterci, come sempre, saranno i cittadini affetti da celiachia, che perdono il 20% del loro potere d’acquisto per beghe politiche di cui non hanno colpa e per l’ignavia di chi, governando, preferisce impoverire la famiglie, piuttosto che accettare le proposte provenienti dall’opposizione“, conclude.

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