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Referendum elettorale ad agosto, il CRE attacca: “ci opporremo anche con mezzi legali”

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di Redazione

Dopo le parole al vetriolo dell’ex Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in tema di referendum elettorale, arriva la replica pronta del comitato referendario. E non poteva essere diversamente.

Il CRE fa sapere di aver depositato oggi “le firme di 2273 cittadini valdostani per chiedere una consultazione popolare sulla legge approvata dal Consiglio regionale il 27 febbraio 2025 da una esigua maggioranza (…)”. Secondo il comitato la maggioranza aveva annunciato “fin dall’inizio della legislatura una riforma vera”, invece alla fine si è “intervenuti solo su un aspetto della questione e in modo non condivisibile”.

Ma il punto resta un altro, ovvero il CRE sostiene che la richiesta di referendum produce immediatamente tre effetti che smentirebbero la ricostruzione di Lavevaz. Il primo è che, deposiata la richiesta di consultazione popolare, la nuova legge elettorale regionale non può essere promulgata. Il secondo è che l’esito del referendum non può arrivare prima della convocazione dei comizi elettorali (prevista per fine luglio). Terzo, di conseguenza, sarebbe che le regole con cui si deve andare ad elezioni sono quelle in vigore al momento della convocazione dei comizi, di fatto escludendo la possibilità della tripla preferenza nel voto di settembre.


“Rispetto alla data di svolgimento del referendum – attacca il comitato – il Presidente della Regione ha trenta giorni di tempo per decidere e dovrà poi fissare la data non prima di sessanta giorni e non più di novanta giorni dal momento della decisione. In pratica, questo significa che l’arco di tempo per collocare il referendum popolare non può che andare dalla metà di agosto alla metà di ottobre”.

Secondo il Cre si tratta di una scelta politica che deve essere motiva e mossa dal principio di favorire la più ampia partecipazione possibile alla consultazione. Per questa ragione i promotori hanno già avanzato la richiesta che il referendum si tenga insieme alla data delle elezioni, non in una data anticipata ad agosto come invece sembra essere nell’intendimento del Presidente Testolin.

“Le ipotesi circolate di un referendum ad agosto sono assolutamente inaccettabili”, tuona il comitato referendario, che annuncia la propria opposizione a questa eventualità anche attraverso i mezzi legali.

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