Il canovaccio è il solito: l’aumento della popolazione residente che avviene nei mesi invernali per il turismo, mette sotto pressione il Pronto soccorso dell’ospedale U.Parini di Aosta. A lanciare l’appello è l’USL della Valle d’Aosta, che scrive: “(…) l’unico Pronto Soccorso della regione sta fronteggiando un aumento importante di richieste, in parte dovuto ai traumi tipici della stagione sciistica, ma in parte evitabile poiché riconducibile ad anziani non vaccinati”.
“Inoltre – continua l’Azienda sanitaria – una quota significati di accessi è composta da giovani non a rischio, che si recano in Pronto soccorso per una semplice febbre, creando un sovraffollamento assolutamente evitabile”.
Il dott. Mauro Occhi, Direttore sanitario USL, ha chiosato: “nonostante l’aumento di accessi, il Pronto soccorso del Parini sta riuscendo a gestire bene il flusso di pazienti (il boarding è decisamente inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), ma dobbiamo purtroppo constatare come la maggior parte degli anziani che in questi giorni accedono con sintomatologia influenzale non siano vaccinati: è stato evidentemente minimizzato l’appello rivolto ad inizio stagione dai medici perché si provvedesse a proteggere gli anziani”.
“La vaccinazione – continua il dirigente USL – resta una misura fondamentale per prevenire complicanze e garantire una migliore protezione per le categorie più vulnerabili della popolazione, una delle misure fondamentali per preservare il buon funzionamento di servizi sanitari salvavita. E’ importante anche ricordare ancora una volta che i ricoveri, così come la semplice attesa in Pronto Soccorso, rappresentano un rischio significativo per la salute degli anziani. Il virus influenzale può aggravare condizioni preesistenti e mettere in pericolo vite che potrebbero essere salvaguardate con un semplice vaccino”.
La campagna vaccinale
Era stata annunciata con toni enfatici la campagna vaccinale contro l’influenza, ma – ad oggi – non ha portato ai frutti sperati dalle autorità sanitarie: infatti si è vaccinata solo la metà degli ultra 65enni per cui è gratuita e consigliata la vaccinazione.
La campagna vaccinale è iniziata lo scorso ottobre, ma il virus dell’influenza sta raggiungendo il picco pandemico adesso e – sottolinea l’USL – “la vaccinazione è ancora consigliata”.
“Invitiamo tutti coloro che non si sono ancora vaccinati – ribadisce il dott. Occhi – a contattare il proprio medico di famiglia o le farmacie che offrono il servizio su tutto il territorio. Questo semplice gesto costituisce una misura civica e di affetto per salvaguardare i nostri anziani, ma anche tutta la comunità”.
Per i cittadini temporaneamente privi di medico di famiglia o il cui medico non aderisce alla campagna sarà possibile effettuare le vaccinazioni, previa prenotazione, presso il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica nella sede di Aosta (Via St. Martin de Corleans 250 – ex maternità) e nella sede territoriale di Donnas (Poliambulatorio di Via Roma 105) e Morgex (Viale del Convento, 5). Per prenotare bisogna chiamare lo 0165-774655 oppure lo 0165-546097, dal lunedì al venerdì dalle ore 09:30 alle 13:00.
Per informazioni sulle modalità di vaccinazione è possibile consultare il sito ufficiale dell’Azienda USL Valle d’Aosta, a questo link (clicca qui!).
Anche i giovani in ospedale con l’influenza
Stante a quanto dice l’Azienda sanitaria regionale, non solo gli anziani ma anche i giovani con sintomi influenzali stanno intasando il Pronto soccorso di Aosta. A tal riguardo, il dott. Stefano Podio – Direttore del Dipartimento dell’Emergenza e Accettazione – ha puntualizzato: “oltre alla questione delle complicanze da influenza negli anziani non vaccinati, stiamo registrando numerosi accessi di pazienti giovani senza patologie a rischio che si presentano in Pronto soccorso per una semplice febbre”.
“Non siamo il servizio corretto a cui rivolgersi in questi casi – continua Podio – che certamente non rappresentano un’emergenza o urgenza e che si risolvono con l’isolamento a casa e farmaci anti piretici, oppure programmando una visita dal medico curante. Oltre alla pressione sul servizio di PS c’è anche il concreto rischio di diffondere il virus nelle sale d’attesa o di essere contagiati”.