Coldiretti Valle d’Aosta tuona contro la proposta della Commissione Europea per il bilancio 2028/2034 che prevede un taglio del 20% alle risorse della Politica Agricola Comune (PAC). Il provvedimento arriva a fronte del ridimensionamento delle risorse e europee e le nuove necessità dettate dall’agenda internazionale, ma al contempo metterebbe a rischio la tenuta economica e sociale del settore agricolo.
Tra i punti più contestati dall’associazione di categoria figura l’ipotesi di accorpare i fondi per lo sviluppo rurale in un’unica voce- “Così facendo – affermano la Presidente regionale Alessia Gontier e il Direttore Elio Gasco – si colpiscono direttamente le aree più fragili, che già oggi subiscono gli effetti del calo di investimenti, della perdita di manodopera e dell’abbandono dei terreni agricoli”.
In Valle d’Aosta, la superficie agricola utilizzata è passata da 202 mila ettari nel 1990 a poco più di 120 mila oggi, con un calo netto di oltre il 40% in tre decenni. Una tendenza che – laddove confermata – rischia di compromettere in modo definitivo comparti chiave come la zootecnia e la viticoltura, elementi centrali del tessuto produttivo e culturale locale.
“La PAC non è solo un capitolo di bilancio – spiegano ancora Gontier e Gasco – ma uno strumento strategico che protegge il territorio, garantisce cibo sano ai cittadini e contribuisce alla sicurezza ambientale. In Valle d’Aosta, le aziende agricole non sono solo imprese: sono presidi attivi contro il dissesto idrogeologico, custodi di saperi tradizionali e parte integrante dell’attrattività turistica”.
Coldiretti – in linea con la mobilitazione in corso a Bruxelles e Roma chiede pertanto un incontro con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
“Serve un’Europa che investa sui territori e nella sostenibilità dell’agricoltura, non che la indebolisca con tagli che minano la resilienza delle comunità rurali”, concludono i vertici regionali di Coldiretti.