Con un lungo commento sul proprio blog – ‘Le Bourdon’ – l’ex Presidente della Regione Erik Lavevaz entra a gamba tesa sul tema delle nuova legge elettorale regionale, adesso che è stata formalizzata la richiesta di referendum. Con il deposito della richiesta da parte di 7 Consiglieri regionali, infatti, è stata aggirata la necessità del deposito di 2100 fime fra gli elettori valdostani, che in ogni caso dovrebbe avvenire a breve.

Nel lungo articolo (per chi volesse leggere il commento integrale di Lavevaz, clicchi qui!), si trovano diverse stoccate alle opposizioni, ma è nella parte finale che arriva il succo. L’ex Presidente, innanzitutto, fa trapelare l’intenzione di indire il referendum già ad agosto, così da non permettere la sincronizzazione con le venture elezioni regionali. Una mossa che farebbe lo sgambetto al comitato referendario, che invece spinge proprio per accorpare le date.

L’altro elemento importante è che Lavevaz ricorda la posizione dell’Ufficio elettorale regionale sul punto cruciale delle modalità con cui si voterà, presumibilmente a settembre, ossia con una o tre preferenze. Scrive l’unionista: “c’è poi una questione più tecnica – e più complessa – relativa alla validità del risultato del referendum rispetto alle elezioni regionali previste per settembre. Sull’applicazione del risultato alle elezioni, i promotori del referendum tuonano convintamente che si voterà comunque con la vecchia legge e che l’esito referendario non sarà applicabile. Peccato che l’unico ente titolato a pronunciarsi sulla materia – l’Ufficio elettorale regionale – abbia chiarito esattamente il contrario: la modifica, ampliando il potere di scelta dell’elettore, DEVE essere applicata fin dalle elezioni di settembre”.

Alias per il Governo Testolin, il risultato del referendum farà immediatamente fede alle elezioni di settembre.