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Le parole del Sindaco sul Puchoz non piacciono: insorge il mondo del calcio aostano

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di Redazione

Le parole del Sindaco Gianni Nuti, durante l’ultimo Consiglio Comunale, che paiono mettere fine alle discussioni sulla futura destinazione del Puchoz, hanno creato una vera sollevazione nel mondo calcistico aostano. Secondo il Sindaco infatti il vecchio stadio di Aosta deve diventare un parco cittadino, ridonando uno spazio alla cittadinanza.

Parole che non potevano non destare l’immediata reazione di Paolo Laurencet, Consigliere di opposizione in quota Forza Italia, che della difesa del Puchoz ha fatto una bandiera, fondando persino l’Aosta Calcio 1911 con l’intento ideale – un giorno – di poter risolcare l’erba del “glorioso stadio”. 

Con un duro post social Laurencet scrive: “Durante il consiglio comunale che si è tenuto in questi giorni il sindaco ha comunicato che il glorioso Stadio Puchoz diventerà un parco: saranno rimossi i pannelli pubblicitari che affacciano su via Torino e verrà piantato qualche albero. Siamo passati dalla demolizione dell’intera struttura, alla realizzazione dei campi da baseball, per finire con qualche albero e la rimozione di alcuni pannelli. Mi chiedo se questa sia progettazione o programmazione?

Una scelta quella del Sindaco – secondo Laurencet – dettata più da una questione di principio e orgoglio personale, piuttosto che sulla opportunità, in quanto la raccolta firme testimonierebbe come la volontà dei cittadini sia la riapertura dello stadio e non la sua conversione in un non ben precisato parco. A patirne sarebbero poi gli oltre “200 ragazzi e bambini” che al Puchoz si allenano e che si troverebbero confinati in periferia o in altri campi sportivi fuori Aosta. 

Parole a cui fanno immediata eco quelle del direttore sportivo dell’Aosta Calcio 1911, Simone Venuti, che attacca: “Bisogna fare chiarezza oggi se si chiude per sempre il Puchoz. Quale sarebbe l’alternativa? Cosa mette a disposizione il Comune? I campi oggi disponibili non bastano nemmeno a coprire le esigenze delle tre società aostane, per di più l’unico campo con una tribuna – dove svolgere le partite il sabato e la domenica – è il polivalente allo Tzamberlet. E in quell’unico impianto ha la priorità il baseball… Non penso che la città abbia bisogno di un altro parco, non è come vogliono farci credere. Credo che qualcuno l’abbia presa sul personale questa scelta, senza pensare alle conseguenze e il disagio per le società di calcio e le varie associazioni sportive e scuole che svolgevano attività alla stadio“. 

Non solo l’Aosta Calcio però è sul piede di guerra, anche un’altra sqadra cittadina – il C.G.C Aosta, guidato Giulio De Ceglie – pare non aver accolto favorevolmente le dichiarazioni del Sindaco. Proprio il C.G.C., infatti, in questi anni ha usufruito in concessione dello stadio, permettendo l’attività ad alcune centinaia di calciatori fra prima squadra e giovanili. 

Con una nota a firma del Presidente Giulio De Ceglie, anche il Centro Giovani Calciatori contesta a Nuti che la riconversione della struttura non sarebbe una restituzione dell’area alla cittadinanza. Scrive de Ceglie: “A proposito delle dichiarazioni del sindaco di Aosta, Gianni Nuti, sul parco Mario Puchoz, vorremmo puntualizzare qualcosa in merito alle sue parole. Il primo cittadino ha parlato di restituzione dell’area ai cittadini, ma una restituzione prevede una precedente appropriazione dello spazio in questione, cosa che – in questo caso – non c’è mai stata, visto che il campo sportivo era dato in concessione alla società calcistica Centro Giovani Calciatori Aosta, che (…) pagava il canone dovuto relativo alla fascia oraria prevista“.

Il Presidente del C.G.C. aggiunge anche: “Il club, che non ne usufruiva in forma esclusiva, permetteva così di svolgere l’attività ai suoi 230 iscritti tra prima squadra, settore giovanile e collaborazioni con cooperative a sfondo sociale. Lo stadio Mario Puchoz, quindi, non viene restituito ai cittadini, ma ne viene cambiata la destinazione, passando dai cittadini che svolgono attività calcistica a quelli che praticano attività motoria“.

Il commento si conclude poi sferzante: “Auguriamo al nascente parco una frequentazione e delle attività superiori a quelle calcistiche, in modo da giustificare, nella realtà dei fatti, un cambio di destinazione che va contro alla storia e alle attività svolte all’interno dello stadio Mario Puchoz nel corso degli ultimi anni. Quella realizzata dal sindaco Gianni Nuti e dalla sua Giunta comunale non è un’operazione di restituzione di qualcosa a qualcuno, semplicemente si tratta di una scelta politica diversa“.

Giuseppe Manuel Cipollone

 

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