Il gruppo consiliare Rassemblement Valdôtain contro la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale 12/2025, con cui il Consiglio Valle aveva stanziato 8 milioni di euro per i territori colpiti dall’alluvione del 16 e 17 aprile. Una mossa giudicata “grave” dai Consiglieri RV, che sollevano interrogativi sia sul merito dell’impugnativa sia sulle sue conseguenze istituzionali.
“Le motivazioni non sono ancora state chiarite – affermano –, ma il risultato è che si mette in discussione uno dei pilastri dell’ordinamento repubblicano: il sistema delle autonomie sancito dall’articolo 117 della Costituzione”. Secondo RV, la decisione mina l’equilibrio tra Stato e Regioni e rischia di generare “sfiducia e incertezza” nelle amministrazioni locali.
Il gruppo ribadisce la sua contrarietà a una visione centralista che, a loro giudizio, emerge sempre più spesso nei rapporti con le Regioni, anche a Statuto speciale come la Valle d’Aosta. “L’unità della Repubblica si basa sul rispetto delle autonomie – sottolineano –. Ostacolare una legge pensata per dare risposte rapide ai territori colpiti da un’emergenza significa ignorare le esigenze reali delle comunità”.
RV sottolinea di aver chiesto – fin da subito – al Governo regionale di muoversi in autonomia, sfruttando gli strumenti offerti dall’ordinamento valdostano, in particolare dalla legge regionale n. 5 del 2001 sulla Protezione civile. Ora, pur avendo sostenuto la norma impugnata come risposta concreta, il gruppo si chiede perché non sia stata costruita da subito una strategia pienamente autonoma e coerente con lo Statuto speciale.
“Serve un confronto trasparente e leale con i territori, non decisioni unilaterali che minano la fiducia tra le istituzioni e deludono le legittime aspettative dei cittadini”, conclude il movimento centrista.
