La querelle intorno alle celebrazioni per l’80esimo anniversario di Émile Chanoux non si placa. Il caso delle canzoni anti italiane cantate dal cantautore di PAS, Philippe Milleret, dove Roma viene definita una “pattumiera”, dopo essere stato affrontato ieri da Forza Italia in Consiglio Valle, ora finisce anche in Parlamento.
E’ il Deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, membro della Commissione parlamentare per le questioni regionali, ad interrogare il Sottosegretario agli Interni Nicola Molteni (Lega) circa i fatti che hanno portato la canzone contestata ad esser intonata durante l’importante ricorrenza.
Alla domanda del Deputato, il Sottosegretario Molteni – dopo aver riassunto le circostanze che hanno portato all’episodio, fornite dalla Questura di Aosta – rende pubblica la versione dell’Ufficio di presidenza della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
L’Ufficio del Presidente Renzo Testolin – che svolge alcune funzioni prefettizie – ha quindi precisato che l’organizzazione dell’evento musicale è “stata affidata ad una agenzia esterna” da parte dell’Ufficio cerimoniale. Il cerimoniale però – viene specificato ancota nella risposta del Sottosegretario – a sua volta sarebbe stato a conoscenza solo dei titoli che dovevano essere cantati durante la cerimonia, non quelli cantati in precedenza alla celebrazione in attesa che questa iniziasse ufficialmente. Fra questi ci sarebbe, appunto, la canzone finita nel mirino delle polemiche.
Questa sarebbe almeno la ricostruzione dei fatti fornita dalla presidenza regionale al Ministero degli Interni, che nega dunque la versione affermata dal cantautore – in una recente video-risposta diffusa sui social – secondo cui le istituzioni valdostane sarebbero state ben a conoscenza di tutti gli aspetti dell’esibizione.
Della risposta si dice solo parzialmente soddisfatto il Deputato Urzì, che non tralascia in effetti una chiusura sarcastica: il parlamentare sottolinea come il Presidente Testolin abbia definito “schermaglie fra estremisti” delle considerazioni sull’appropriatezza dell’esibizione, sollevate da due forze di Governo quali FI e Fd’I.
Giuseppe Manuel Cipollone