Il Consiglio Valle, riunitosi oggi, mercoledì 12 febbraio, ha aperto i lavori con la commemorazione del Giorno del Ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 con la legge n. 92 per mantenere viva la memoria delle vittime delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata nel secondo dopoguerra.
Il Presidente dell’Assemblea, Alberto Bertin, ha sottolineato l’importanza di questa commemorazione: “ricordare queste tragedie significa riaffermare i valori della pace, del rispetto e del dialogo tra i popoli. Che questa giornata sia un monito per preservare la memoria storica e costruire un futuro basato sulla solidarietà, sulla comprensione reciproca e sul superamento dei nazionalismi in una prospettiva europea”.
Diversi esponenti politici sono intervenuti per riflettere su questa pagina tragica della Storia e sul valore del ricordo. Il Capogruppo della Lega Vallée d’Aoste, Andrea Manfrin, ha riaffermato la figura di Arnaldo Harzarich, il primo a scoprire i corpi delle vittime trucidate dai partigiani di Tito: “purtroppo anche l’accoglienza in Italia degli esodati fu caratterizzata da una diffusa indifferenza e anche ostilità da parte di quelle forze e partiti che si richiamavano alla stessa ideologia di Tito. Finalmente questo capitolo tragico della storia italiana è stato riportato alla luce a dispetto di tutti i negazionisti”.
Aldo Di Marco, Capogruppo di Pour l’Autonomie, invece ha posto l’accento sull’importanza della memoria come fondamento della democrazia: “la memoria è l’unico baluardo contro ogni forma di dittatura, l’unica fonte da cui trarre insegnamenti per costruire società tolleranti, fondate sul rispetto delle reciproche differenze”.
Il Consigliere Christian Ganis (Forza Italia) ha sottolineato ancora l’aspetto truce della pulizia etnica: “la tragedia delle Foibe fu una vera e propria pulizia etnica, un tentativo di cancellare la presenza italiana. Purtroppo, ancora oggi assistiamo a conflitti sanguinari come quelli di Gaza e in Ucraina, che ci mostrano la brutalità delle violenze e la sofferenza dei civili. Solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza possiamo evitare di ripetere gli errori del passato e costruire così un futuro di pace per tutti”.
Il Capogruppo dell’Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha invece echiosato notevoli perplessità sull’uso politico delle commemorazioni: “queste Giornate ci devono servire per bandire la guerra, ma se diventano momenti di propaganda e protagonismo non andiamo lontano”.
Infine, il Consigliere Diego Lucianaz (RV) ha fatto un parallelo tra passato e presente: “pensando a quello che è passato, non possiamo non parlare del presente: bisogna ricordare, non solo Gaza, ma anche l’Ucraina. Ancora questa mattina ci sono giovani che muoiono a causa di questa guerra”.
L’Assemblea ha così dedicato lo spazio inziale alla commemorazione, evidenziando prospettive diverse ma concordando sull’importanza di preservare il ricordo per costruire un futuro di pace e coesione sociale.