Martedì 11 giugno, nella cornice partecipata della sala conferenze di Châtillon, si è svolta una serata pubblica organizzata dal ‘Châtillon Lab’, un gruppo spontaneo di cittadine e cittadini che da oltre un anno lavora con passione a un progetto di riflessione e proposta sul futuro del paese. L’incontro ha rappresentato il momento culminante di un percorso collettivo che ha dato vita a un documento analitico e programmatico dal titolo ‘Châtillon quale futuro’.
Attraverso una presentazione ricca di dati, grafici e riflessioni, i promotori hanno illustrato i principali problemi che affliggono la comunità locale: spopolamento, crisi del commercio di vicinato, impoverimento del tessuto sociale, scarso ricambio generazionale. Ma l’incontro non è stato solo una fotografia del declino: al centro del dibattito vi è stata soprattutto la volontà di immaginare traiettorie di rilancio, a partire dagli “asset” del territorio – come il Castello Gamba, il polo scolastico e sportivo, l’associazionismo locale e il posizionamento strategico del comune.
Il comitato promotore è composto da Roberto Bagattin, Piergiorgio Brunod, Elisa Del Pesco, Silvano Ferretti, Marco Fiore, Diego Joyeusaz, Guido Lucchetti, Roberto Oggiani, Walter Pivato, Romano Sarvadon ed Eligio Torreano. Cittadini con età ed esperienze diverse, ma uniti – dicono- dal “desiderio di contribuire in modo costruttivo alla rinascita del loro paese”.
Il documento, che resta aperto al contributo di nuovi partecipanti, rappresenta un invito al coinvolgimento civico e al dialogo attivo con le istituzioni, secondo una logica di sinergia intercomunale, innovazione sociale e partecipazione diffusa. La serata ha registrato una buona affluenza di pubblico e numerosi interventi che confermano quanto forte sia il bisogno di una comunità più coesa e propositiva.
Il ‘Châtillon Lab’ ha così lanciato un segnale chiaro: il cambiamento parte dal basso, da chi non si rassegna al declino e sceglie di investire tempo ed energie per ridare vitalità a un paese ricco di potenzialità.