Dal 16 al 20 di marzo una delegazione di figuranti del Carnevale storico di Verrès si recherà in Irlanda per parteciperà ad una sfilata per i festeggiamenti del Saint Patrick’s Day di Killarney, una graziosa cittadina in cui vive da più di vent’anni il Verrezziese Davide Mosca.
Davide, un affezionato da sempre del Carnevale di Verrès, ha rivestito i panni di Pierre d’Introd 72° nel 2020 e da allora alcuni suoi amici – fra cui Paul Sherry, il Presidente del Comitato organizzatore della manifestazione del St Patrick’s Day di Killarney – sono sempre tornati per sfilare in costume al noto Carnevale Storico della Bassa Valle. Quest’anno Sherry ha deciso di dare ‘il Medioevo’ come tema della manifestazione irlandese e ha invitato parecchi gruppi internazionali, fra cui anche quello di Verrès.
Sabato 16 marzo quindi una cinquantina di persone raggiungerà l’Irlanda in aereo, mentre una piccola delegazione di 4 persone – fra le quali anche la Presidente del Comitato Susy Vallino – partirà già due giorni prima con un pulmino dove verrà caricata la numerosa e voluminosa attrezzatura scenografica: trombe, tamburi, scudi, bandiere, armature, balestre, archi, mantelli ed elmi.
La sfilata si svolgerà come di consueto domenica 17 marzo, ma il gruppo di Verrès si fermerà ancora un paio di giorni per poter stringere ulteriormente i rapporti fra le due cittadine e per avere la possibilità di visitare alcune bellezze paesaggistiche mozzafiato della zona, come il Ring of Kerry uno degli angoli più visitati d’Irlanda.
“Per l’occasione – ci dice Tiziana Balma, membro del Comitato – da un’idea di Elisa Ossena, una delle organizzatrici del viaggio, abbiamo pensato di creare un medaglione in legno con, da un lato, il trifoglio simbolo dell’Irlanda e, dall’altro, lo stemma degli Challant. Questo perché è tradizione indossare qualcosa di verde, meglio se un trifoglio, in quella giornata e anche perché speriamo che questo ci porti fortuna: ci auguriamo infatti che si riesca a rafforzare la relazione fra i nostri due paesi e ripetere, nel futuro, la trasferta. Sono esperienze importanti a mio parere – conclude Balma – perché ci fanno sentire tutti un po’ più ‘Europei’”.