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Gli oltre 5000 stalli gratuiti ad Aosta infiammano la polemica. Lega all’attacco: “dati tendenziosi”

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di Redazione

L’audizione in commissione regionale del sindaco di Aosta, Gianni Nuti, sul tema della mobilità aostana è destinata a infiammare la discussione politica. Durante l’audizione di ieri, infatti, sono emersi alcuni dati sugli stalli disponibili nel capoluogo che sono già in via di contestazione: la dotazione complessiva di stalli auto – secondo il sindaco – ammonta a 9278, dei quali 5638 bianchi a sosta libera, 1905 blu a pagamento e 1535 in strutture a pagamento (ovvero il parcheggio del Parini, di via Carrel, della Consolata e de la Ville).

Stalli che saranno destinati ad aumentare nell’ordine delle centinaia, aggiunge il sindaco, nel prossimo futuro, sia a pagamento sia gratuiti.

La Lega Vd’A non ci sta: “dati falsati sui parcheggi gratuiti”

A finire nel mirino della Lega il dato sorprendente sugli stalli gratuiti disponibili ad Aosta. Il dato di 5638 stalli bianchi (di cui 2300 su strada) sarebbe stato diffuso in modo tendenzioso: per il il Carroccio sulle migliaia di posti gratuiti dichiarati, “solo 300 si trovano vicino al centro storico”.

Anche il dato secondo cui ad Aosta sarebbe disponibile un posto auto ogni 4 abianti sarebbe farlocco in quanto non tiene conto dell’afflusso di persone che ogni giorno arrivano nel capoluogo, per esempio per motivi di lavoro. In questo caso, il dato salirebbe – secondo la Lega – ad 1 ogni 16 persone.

L’attacco poi si dirige anche sulle dichiarazioni di Nuti secondo le quali “non ci saranno aumenti” finché il sindaco sarà in carica. La Lega sostiene che tali dichiarazioni siano state smentite da quanto dichiarato dal sindaco in commissione, ovvero che gli aumenti delle tariffe per gli stalli blu previsti nel PUMS non saranno cancellati.

“Sentire dalla viva voce del sindaco Nuti che esortava i cittadini ad andare a piedi – perché camminare è bellissimo – conferma, una volta in più che il governo cittadino ha dichiarato guerra ai possessori di automobili e non si è ancora resa conto della natura del territorio della nostra Regione”, conclude la nota.