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Fine vita, l’ultimo Consiglio regionale si appresta a discutere la proposta spinta da Marco Cappato

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di Redazione

Il prossimo Consiglio regionale – dal 22 al 24 luglio – sarà chiamato a discutere la proposta di legge regionale intitolata ‘Liberi Subito’. Una proposta che mira a introdurre tempi e modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito per le persone che rientrano nei criteri stabiliti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale.

Presentato nel febbraio 2024 dall’ex PCP (Erika Guichardaz e Chiara Minelli), il testo ha avviato il proprio iter legislativo nel luglio dello stesso anno. Secondo i promotori l’iniziativa – promossa nell’ambito della campagna nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – intende colmare il vuoto normativo lasciato dall’assenza di una legge statale sul fine vita, introducendo un percorso regolato che garantisca certezze procedurali e tempi adeguati per chi ne fa richiesta.

Secondo la sentenza 242/2019, in Italia il suicidio assistito è legalmente accessibile solo a persone maggiorenni, capaci di autodeterminarsi, affette da patologie irreversibili e tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale, che generano sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili. Tali condizioni devono essere verificate dal Servizio Sanitario Nazionale, con il parere di un comitato etico e nel rispetto delle normative vigenti, comprese le disposizioni anticipate di trattamento (DAT). Non tutto è chiaro nell’interpretazioni di quali siano le situazioni fisiche e psicologiche considerate intollerabili, tanto che la recente sentenza 135/2024 ha ampliato il concetto di “sostegno vitale” includendo anche procedure meno invasive, normalmente gestite da familiari o caregiver, nonché riconoscendo il diritto all’accesso anche in caso di rifiuto del trattamento da parte del paziente.

In Valle d’Aosta l’iniziativa ha raccolto oltre 7000 firme, che secondo il comitato promoore è segno di un coinvolgimento significativo della cittadinanza.

“A quasi sei anni dalla sentenza 242 – ha dichiarato il noto Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – non possiamo accettare che i cittadini debbano ancora affrontare ostacoli, attese e decisioni arbitrarie e incostituzionali, pur avendo diritto ad accedere legalmente al suicidio assistito. La nostra proposta si muove nel solco tracciato dalla Corte costituzionale nel rispetto delle competenze regionali. Non introduce quindi un nuovo diritto, ma si limita a regolamentare le procedure sanitarie di accertamento delle condizioni di salute della persona che fa richiesta di accesso alla pratica. Auspichiamo che il Consiglio regionale della Valle d’Aosta, al di là delle appartenenze politiche, dia prova di responsabilità e rispetto per la volontà delle persone malate”.

Ma il tema rimane molto divisivo a livello etico e nel dibattito pubblico, la discussione attesa in aula sarà dura e vedrà la proposta appoggiata – in partenza – da una sola forza politica di minoranza.

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