Una raccolta firme per dire no alla riforma dell’Autonomia differenziata ha messo sul piede due partiti del Centrodestra valdostano, in particolare Fratelli d’Italia e Lega. Ad infiammare la polemica, infatti, è il tono del volantino – diffuso su intranet della Regione Valle d’Aosta – che chiama “fascisti” i componenti del Governo italiano. Una dichiarazione ben poco istituzionale, firmata da tutta la sinistra valdostana, ma anche da associazioni e Sindacati che sulla carta dovrebbero essere apartitici.
In particolare, i firmatari sono Europa Verde, Rete Civica, PD, AD-GA, Vd’A Aperta, PCI, Adu Vd’A, Movimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, per quanto concerne i partiti. Fra le associazioni, invece, si annoverano l’ANPI, l’ARCI, Libera, Attac e La Via Maestra, nonché i due Sindacati CGIL e UIL.
Un volantino che ha sollevato la reazione di Fratelli d’Italia Vd’A, che attacca l’iniziativa e chiama in causa anche il Governo Testolin, chiedendogli una presa di distanza.
“Questo comunicato è stato inviato nella bacheca intranet di tutti i dipendenti del Comparto pubblico regionale, a firma di Sindacati e partiti politici di ogni svariata sigla, con l’aggiunta di Legambiente che ci chiediamo cosa abbia a che fare con l’Autonomia differenziata, se non confermare di far parte di una sinistra compagnia”, mette nero su bianco Fd’I su un post social. È incredibile che si utilizzi la bacheca riservata ai comunicati sindacali con interventi di evidente carattere politico-fazioso, da parte di chi dimentica che questa riforma è il completamento di quanto voluto proprio dalla sinistra – fin dal lontano 2001 – con la riforma del Titolo V della Costituzione, con il Governo Amato sostenuto dall’Ulivo”.
“Definire “fascisti al governo” gli esponenti dei partiti di Centrodestra eletti in libere elezioni, dimostra lo spirito antidemocratico di chi vorrebbe stare al potere indipendentemente dai voti sulla base di una autoreferenziale convinzione di superiorità “che loro, i sinistri, presumono di avere e che fortunatamente non hanno per la maggioranza degli italiani (…). Riteniamo che il Governo regionale debba intervenire immediatamente per far rimuovere da una bacheca sindacale, che raggiunge indistintamente tutti i dipendenti pubblici, un messaggio politico ingiurioso e di parte. Se non lo fa è complice”, conclude la sezione valdostana del movimento di Giorgia Meloni.