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Elezioni, il referendum frantuma la sinistra. Vd’A Aperta attacca Rete Civica: “posizione vergognosa”

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di Redazione

La mossa machiavellica annunciata da Rete Civica, che appoggerà il referendum sulla legge elettorale promosso in primo luogo da Fd’I, spacca insanabilmente la sinistra e con essa l’unità del gruppo consiliare di Progetto Civico Progressista. Da tempo, in effetti, si registrano attriti fra le due anime di PCP, da un lato la federazione di sigle che ruota intorno a Vd’A Aperta e dall’altro Rete Civica.

Frizioni che adesso sembrano aver superato il livello di guardia, con Vd’A Aperta che diffonde una nota dai toni oggettivamente bellicosi: “la posizione sulla legge elettorale di Rete Civica e dei Verdi è vergognosa e, ancora una volta, viene in soccorso di Fratelli d’Italia. Ora si vedrà se questo sostegno avverrà raccogliendo le firme in solitaria o con l’estrema destra o se la Consigliera Minelli firmerà con i leghisti”.

“La preferenza unica è la mortificazione della democrazia, serve solo a rafforzare il potere, già fuori controllo, dei Consiglieri regionali in carica. Contro il controllo del voto c’è già lo scrutinio centralizzato. Contro le mafie, che comunque continuano a prosperare anche in Valle, serve una rivoluzione culturale e un reale ricambio della classe dirigente”, tuona Vd’A Aperta in netto contrasto con l’altra anima della sinistra valdostana.

“Le tre preferenze sono un timido e insufficiente passo in avanti verso la parità di genere, ma è una proposta comunque migliore dell’attuale sistema. Svilire uno strumento di partecipazione molto importante per chiedere ai valdostani se vogliono le tre preferenze di cui una di genere o il ritorno alla preferenza unica è pericoloso – continua Vd’A aperta, accusando i colleghi di Rete Civica e dei Verdi di sostenere una posizione del tutto isolata insieme al movimento di Giorgia Meloni.

“L’Union e il PD hanno dimostrato ancora una volta di non saper governare, portando al voto l’ennesima legge con arroganza e mancanza di confronto, ma questo sistema non si sconfigge con la medesima arroganza, ma solo attraverso il confronto democratico”, conclude la nota.

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