Un caso che da ieri – 7 ottobre – sta generando delle tensioni nella scuola primaria ‘Venance Bernin’ di Montan: due lezioni di un’ora ciascuna focalizzate sui rudimenti della lingua araba, previste dall’istituto per i bambini di una terza elementare. Un’iniziativa didattica controversa e che ha dato il via alla forte reazione da parte di almeno uno dei genitori dei bambini, non l’unico però ad avere malumori.
All’origine dell’incidente, infatti, anche una mancata comunicazione formale e tempestiva ai genitori da parte delle scuola su un’attività di apprendimento che – sulla carta – appare come opzionale. Nessuna comunicazione da parte della scuola, pertanto, è pervenuta sul diario elettronico consultabile dai genitori: ad avvisare ci ha pensato un solo messaggino sul gruppo Whatsapp della classe, arrivato la mattina stessa della presunta attività didattica.
Difficile anche stabilire chi è l’insegnante incaricato di tenere l’attività didattica (la prima lezione è avvenuta ieri pomeriggio): secondo l’istituto scolastico si tratta di una persona qualificata, seconda l’altra versione è semplicemente il genitore di un degli alunni. Circostanze, dunque, che non potevano non scatenare accesi dissidi.
Nessun dolo precisa la Dirigente scolastica Emanuela Bobbio, che invece sottolinea come l’attività sia stata regolarmente approvata dal collegio docenti: “la premessa è che stiamo chiarendo la controversia con il genitore in questione, con cui ho appena parlato e che abbiamo invitato ad un incontro fissato già il prossimo martedì. L’attività didattica è modica, si tratta di due occasioni, di un’ora ciascuna, di presentazione della scrittura araba. L’iniziativa è stata approvata dal collegio docenti e rientra nelle normali attività di intercultura. C’è stato un errore nelle modalità di comunicazione ai genitori, ma la questione è stata chiarita sia con gli insegnanti, sia con la famiglia”.