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Drag queen che legge ai bimbi, il caso monta: contro anche Fratelli d’Italia VdA

Sulle letture ai bambini nella biblioteca del Q.Dora, primo evento della settimana organizzata dall’Aosta Pride, scende in campo anche Fratelli d’Italia. A mostrare tutto il suo scetticismo, Lorenzo Aiello, coordinatore del capoluogo per il partito guidato da Giorgia Meloni.

“Troviamo paradossale, mortificante e decisamente non civile che il Comune di Aosta patrocini una settimana di eventi inaugurata con un evento dedicato ai bambini, condotto da una drag queen, mascherato da giornata educativa contro il bullismo”, ha dichiarato Aiello sull’iniziativa oggetto di contestazione.

“Il libro in questione, ‘Nino il T Rex’, gli editori lo catalogano come un libro adatto ai bambini dai tre anni in su – attacca il coordinatore -, ci chiediamo quindi quale sia lo scopo di farlo leggere e presentare all’autore in costume da drag queen e di utilizzare lo “schwa” nella locandina se non quello di fornire un imput di tipo sessuale a dei bambini che dubitiamo s’interroghino sul proprio genere vista l’età, visto che il libro tratta il tema del bullismo in senso ampio”.

L’ipotesi di Aiello è che i fini celati possano essere altri rispetto al mero contrasto al bullismo: “non vorremo pensare che gli obbiettivi siano altri, preferiremmo non avere il dubbio che tra le menti che hanno ideato questa iniziativa ci sia qualche lettore acritico di Mario Mieli, nume tutelare degli odierni attivisti arcobaleno, e delle sue idee sulla sessualità dei bambini, ma stando ai fatti la domanda ce la poniamo, e non solo noi”.

Per Fratelli d’Italia il fatto che l’evento sia accessibile solo su prenotazione, non lo rende necessariamente né etico né innocuo. Neanche il fatto che la drag queen “Cristina Prenestina”, al secolo Francesco Pierri, di professione sia un assistente sociale sembra acquietare Aiello che conclude: “non consideriamo una garanzia il fatto che l’autore sia un assistente sociale con un curriculum di tutto rispetto: troviamo scontato dire che professione e vocazioni espresse nella vita privata o durante una performance artistica vadano separate, specialmente in questo caso, in cui il pubblico è composto da minori di età molto piccola. Crediamo in definitiva opportuno che il comune si affretti a ritirare il patrocinio a questa iniziativa, concesso forse con eccessiva leggerezza”.